Sabato 06 Settembre 2025 | 12:32

Castellaneta: la triste storia del «Pirata», da ristorante a discarica

 
Dario Benedetto

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Dario Benedetto

Castellaneta: la triste storia del «Pirata», da ristorante a discarica

Il rudere nuovamente esposto all’azione dei vandali

Martedì 08 Luglio 2025, 11:02

È trascorso un altro anno e l’ex ristorante «Il Pirata» di Castellaneta Marina continua a far discutere. Il vecchio rudere abbandonato, ben visibile sul lato destro del lungomare «Eroi del Mare» nei pressi di località «Borgo Pineto», si presenta ancora in stato di totale abbandono, con le recinzioni divelte e pieno zeppo di rifiuti, scarti di edilizia accatastati, pezzi di ferro, travi di legno e anche vecchie bombole di gas.

La scorsa estate ad accendere i riflettori sulla struttura era stata proprio la Gazzetta, pubblicando un ricco dossier fotografico che non lasciava spazio a ulteriori interpretazioni e raccogliendo il parere del responsabile comunale di Demanio marittimo e Sportello unico per l’edilizia Roberto Marinelli: «Mi riservo di adottare eventuali provvedimenti di demolizione» aveva dichiarato quest’ultimo, ordinando poi agli operai comunali di posizionare nuove barriere metalliche e recinzioni per mettere in sicurezza il ristorante abbandonato, divenuto ricettacolo di spazzatura e pericoloso ritrovo per giovanissimi.

Le protezioni poco dopo furono installate ma un altro raid vandalico vanificò tutto in una sola notte, obbligando l’ente comunale a intraprendere azioni più incisive: «Abbiamo fatto sopralluoghi e chiesto un preventivo a una ditta specializzata per demolire e bonificare l’area» ha riferito nei giorni scorsi alla Gazzetta l’ingegner Marinelli. «Quel preventivo – ha aggiunto il responsabile comunale - è finalmente arrivato, ora si tratta solo di reperire le risorse e procedere nelle more dell’ordinanza dirigenziale del giugno 2020, che di fatto intimò la demolizione del rudere con successivo ripristino dello stato dei luoghi».

Quella del «Pirata», infatti, è una storia vecchia e al centro di numerose controversie. Nel 2019 la Guardia costiera di Taranto, in azione sul lungomare con i carabinieri del Nucleo biodiversità della stazione di Marina di Ginosa giudicò il ristorante completamente abusivo e senza alcuna autorizzazione: in un’area di circa 300 metri quadri erano state realizzate senza tutti i permessi strutture in muratura, in legno, aree pavimentate, gradinate, vasche per reflui fognari e anche un impianto idrico interrato nelle dune. Per questo scattarono i sigilli e circa un anno dopo l’ente comunale firmò la famosa ordinanza, la numero 63 del 19 giugno 2020, per far demolire e ripristinare tutto. Quell’atto fu notificato alla proprietà e per conoscenza anche ad Agenzia del demanio, Nucleo tutela biodiversità dei carabinieri di Marina di Ginosa e alla sezione Demanio-Ambiente della Capitaneria di porto ma la struttura, in realtà, non fu mai demolita perché da quel momento si avviarono una lunga serie di contenziosi, trattative di vendita tra privati e ricorsi che congelarono tutto.

Il vecchio proprietario morì nel marzo del 2022 ma i suoi eredi, come confermò l’estate scorsa il loro legale Filippo Colapinto, non restarono con le mani in mano: delimitarono gli ambienti con una rete plastificata e dopo aver ottenuto le dovute autorizzazioni, a seguito del dissequestro della costruzione, iniziarono un’importante e costosa opera di bonifica, messa in sicurezza e riqualificazione dei luoghi. Poi, evidentemente, qualcosa si inceppò e i lavori subirono prima un brusco rallentamento e poi un vero e proprio stop in concomitanza con l’avvio della stagione balneare 2024 di Borgo Pineto. Lo scorso inverno i vandali hanno fatto il resto e ora, a distanza di mesi, la «patata bollente» è tornata nelle mani del Comune di Castellaneta.

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