Si sono svolti questa mattina - venerdì 4 luglio - i nuovi accertamenti tecnici disposti dal sostituto procuratore del Tribunale di Taranto, nell'ambito del procedimento penale che vede indagati i poliziotti Ivan Lupoli e Giuseppe Cavallo per la morte del 59enne Michele Mastropietro, ucciso durante il conflitto a fuoco in cui ha perso la vita anche il brigadiere Carlo Legrottaglie, a Francavilla Fontana.
In particolare sono stati condotti accertamenti sugli stub del Mastropietro, su residui di polvere da sparo su 2 guanti( destro e sinistro) rinvenuti accanto a Mastropietro, che probabilmente ha usato quel giorno, all'esame di oltre 40 bossoli rinvenuti sul luogo degli spari e infine accertamenti su 6 pistole (2 con matricola abrasa appartenenti ai due malviventi, le 2 di Legrottaglie e del collega carabiniere e le due dei poliziotti).
Ci sarà un secondo incontro durante il quale i Ris procederanno agli accertamenti più propriamente balistici (traiettorie, moto dei proiettili).
L’obiettivo degli accertamenti tecnici è anche di capire se il complice Giannattasio (arrestato in carcere) abbia o meno aperto il fuoco, sia nei confronti del brigadiere Legrottaglie sia nei confronti dei due poliziotti. L’uomo (difeso dall’avvocato Luigi Danucci di Taranto) ha detto di non aver sparato, ma nell’auto utilizzata prima della fuga è stata trovata una seconda pistola, oltre a un vero e proprio arsenale scoperto nel negozio di ferramenta gestito da Giannattasio. I poliziotti (difesi dagli avvocati Antonio La Scala di Bari e Giorgio Carta di Roma) sono allo stesso tempo indagati per omicidio colposo per eccesso di legittima difesa (nei confronti di Mastropietro) e parti offese per l’ipotesi di tentato omicidio e lesioni.