I 3,2 milioni spesi dalla Asl di Taranto corrispondono alle prestazioni di riabilitazione che la Osmairm ha erogato nel centro diurno di Martina Franca. Il fatto che la struttura non fosse (più) accreditata non è però sufficiente per ipotizzare una truffa ai danni del servizio sanitario nazionale, ma potrebbe tuttavia costituire il presupposto di un danno erariale. È questa la conclusione a cui è giunta la Finanza dopo un anno di indagini sul centro di riabilitazione di Laterza, la più grande struttura privata della provincia jonica: le eventuali irregolarità rilevate potevano al più ricadere nell’alveo dell’abuso d’ufficio, ormai non più esistente.
I militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Taranto, agli ordini del colonnello Marco Tannoia, hanno completato gli accertamenti negli scorsi giorni ascoltando alcuni testimoni per ricostruire l’iter della vicenda. Tutto è partito nell’aprile 2024 quando i finanzieri, su delega del pm Lucia Isceri, hanno acquisito documenti in Regione: i contratti con Osmairm e le liquidazioni disposte in relazione al diurno di Martina Franca. Questo perché, sulla base di una ispezione del Nirs all’epoca guidato dall’avvocato Antonio La Scala, nel 2022 era emerso che Osmairm aveva comunicato il trasferimento della sede in una differente struttura...