Sabato 06 Settembre 2025 | 15:13

Oltre un migliaio di tarantini in attesa di una casa popolare

 
valentina castellaneta

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valentina castellaneta

Oltre un migliaio di tarantini in attesa di una casa popolare

Pascarella, presidente di Arca Jonica: «L’emergenza va affrontata con misure straordinarie. Irrisolto il problema degli abusivi»

Sabato 28 Giugno 2025, 14:29

«I fondi non sono disponibili, ma se il commissario Ferrarese avesse potuto costruire i 2.500 alloggi per gli atleti per i Giochi del Mediterraneo, l’emergenza abitativa a Taranto è talmente sterminata che non sarebbero andati persi». Passò un po’ in sordina questa frase della commissaria prefettizia Giuliana Perrotta, nella sua ultima conferenza stampa eppure i numeri parlano chiaro.

C’è chi ha fatto domanda di casa popolare, chi vive in emergenza abitativa perché ha dovuto lasciare la sua abitazione per un pericolo strutturale, chi ha occupato e chi vive in affitto, ma rischia lo sfratto. È un vero e proprio allarme sociale. Sono molti più di mille i cittadini tarantini che vivono una precarietà domestica. «La graduatoria comunale – ha spiegato Denny Pascarella, presidente di Arca Jonica - misura 550 nuclei familiari che hanno fatto domanda per avere una casa popolare. Mentre sono solo 25 le case assegnate, restano da soddisfare oltre 500 domande». Ma si tratta solo della metà delle domande della precedente graduatoria che supera le mille richieste.

Un numero importante a cui si aggiungono i casi di emergenza abitativa, caratterizzate da situazioni di eccezionalità, come i frangenti di pericolo strutturale degli edifici. I casi sono tanti, uno fra tutti quello di via Galeso 98, al quartiere Tamburi: 55 inquilini che in tre ore, un anno e mezzo fa, hanno dovuto lasciare la loro abitazione per via di danni strutturali all’edificio, in cui non sono più potuti rientrare. Persone che non hanno la possibilità di permettersi una nuova abitazione, perché pagano ancora mutui e rate. Delle 22 famiglie, solamente due sono riuscite a trovare una sistemazione. Una tramite l’aiuto di Kyma Servizi e l’altra grazie al contributo abitativo dei servizi sociali, un sostegno economico per il pagamento dell’affitto.

«L’emergenza abitativa – ha spiegato Pascarella - va affrontata con misure straordinarie rispetto alla dotazione di case attualmente a disposizione, perché le case a disposizione si liberano in maniera inferiore rispetto alla richiesta». Dai dati in possesso del presidente di Arca Jonica, infatti, solo in prefettura, pendono circa 200 posizioni di occupanti senza titolo. Coloro, insomma, che hanno ricevuto la notifica di decreto di rilascio. «Se – ha spiegato Pascarella - non ci fossero occupazioni abusive di case popolari, le abitazioni a disposizione di chi ne ha bisogno sarebbero molte di più».

Le case, quindi, non bastano per tutti, ecco perché una soluzione per il presidente potrebbe essere il reperimento di alloggi privati, attraverso il supporto economico all’affitto. «È una misura – ha spiegato - per contrastare questo fenomeno, perché il panorama dell’abitare si compone di un terzo segmento, formato dalle persone che abitano in una casa a locazione privata e rischiano di essere espulse da questo sistema per criticità reddituali». Ma sono pochi i locatari che accettano questa soluzione.

Intanto nella seduta del 26 giugno, la giunta regionale ha stanziato fondi Fsc per oltre 1 milione euro, come quota parte del cofinanziamento per il completamento del lotto 1 E 2 di edilizia popolare a Taranto, in favore di Arca Jonica. «Abbiamo in cantiere la costruzione di 56 alloggi a Paolo Vi, oltre ad altri 22 che sono attualmente in fase di ultimazione. Bisogna tenere presente che rispetto alle case popolari che si realizzano, la legge prevede una riserva del 25 per cento di residenze per emergenza abitativa».

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