A metà della prossima settimana verrà varata la giunta Bitetti. Non prima. Nei prossimi giorni, infatti, il neosindaco di Taranto sarà impegnato a portare a termine un’operazione non facile: costituire un esecutivo che rappresenti la maggioranza della sua coalizione senza strappi e, possibilmente, senza particolari mal di pancia. In altre parole, vorrebbe partire dalla linea del traguardo dopo aver visto il semaforo verde acceso da parte di tutti (o quasi) i suoi compagni di viaggio. E quindi, per questo motivo, attenderà ancora qualche altro giorno prima di procedere con le nomine degli assessori, ma in queste caldo fine giugno proseguirà, di certo, nelle trattative con i suoi alleati.
Già, gli alleati. Le incertezze maggiori erano (e restano) in casa Pd. Il Partito democratico, che inizialmente aveva richiesto al sindaco 4 postazioni su 10 (3 assessori, di cui uno con il ruolo di vicesindaco, e la presidenza del Consiglio comunale), dovrà probabilmente ora ripiegare su 3. Che poi, magari entro l’estate, potrebbero essere comunque 4, con chiaro riferimento alla presidenza di una delle aziende partecipate. Al momento, dunque, l’unica ipotesi (quasi) certa nella futura delegazione dei Dem che farà parte della prima giunta Bitetti sembra essere quella di Lucio Lonoce, terzo degli eletti alle ultime Amministrative e consigliere d’amministrazione di Aqp. Poi, c’è il nome di Mattia Giorno (primo degli eletti con oltre 2mila 240 voti) che oscilla tra la postazione da vicesindaco e quella di presidente del Consiglio che pure, in realtà, non disdegnerebbe Gianni Liviano (Demos). Inoltre, essendo il primo della coalizione (8 consiglieri su 20), il Partito democratico sarà sicuramente invitato da Bitetti ad indicare una donna da inserire nell’esecutivo. Per quel che invece riguarda Con (4 seggi in aula), il movimento emilianista avrà 2 assessori che potrebbero uscire tra il consigliere Vittorio Mele, l’ex presidente dell’Amat, Giorgia Gira e Giovanni Patronelli. E sempre a proposito delle liste vicinissime al nuovo capo dell’Amministrazione comunale, dopo Con, lo sguardo si rivolge subito verso Unire Taranto, lista civica che in giunta dovrebbe essere rappresentata dalla prima degli eletti, Sabrina Lincesso, che così lascerebbe il suo posto in aula a Giandomenico Vitale (l’altra consigliera è Patrizia Boccuni).
A dire il vero, non solo nel Pd quindi, l’ncertezza regna sovrana anche per quel che riguarda l’assessore che dovrà essere indicato dal movimento “Per” che il 25 e 26 maggio scorsi, nella massima assise cittadina, ha eletto Francesco Cosa e Giovanni Tartaglia. Nel caso in cui, per ora remoto, uno dei due accettasse di fare l’assessore in Consiglio tornerebbe Mimmo Festinante. Per quel che concerne Demos, invece, così come già sottolineato, tutto ruota attorno alla possibilità che Liviano possa fare o meno il presidente del Consiglio comunale, ma se questo non avvenisse il partito verrebbe comunque rappresentato in giunta e magari con la delega alla Cultura. Infine, nell’esecutivo ci sarà sicuramente un rappresentante di Alleanza verdi sinistra (Avs), il cui nome probabilmente uscirà dalla potenziale terna composta da Boccuni, Carbotti e Gravame con maggiori probabilità per quest’ultima che se venisse nominata, oltre a portare in dote le sue competenze, potrebbe di fatto aiutare il sindaco a rispettare la legge sulla parità di genere.
Nella giunta poi dovrebbe trovare posto almeno un assessore tecnico ovvero non riconducibile ad alcun partito, ma di stretta fiducia del sindaco Bitetti.