TARANTO - Debutta in politica con l’ambizione di rappresentare la novità di questa campagna elettorale. E al ballottaggio dell’8 e 9 giugno partirà da outsider, dovendo recuperare lo svantaggio rispetto a Piero Bitetti, Francesco Tacente, detto Checco, 42 anni, avvocato cassazionista e volto noto nei circoli professionali e cattolici della città, corre per la poltrona di sindaco di Taranto sostenuto da una coalizione civico-moderata che unisce sette liste di diversa ispirazione, tra cui Prima Taranto – l’ex Lega in salsa ionica – i Riformisti socialisti e i sostenitori dell’ex primo cittadino Melucci. Un’alleanza variegata, che gli avversari definiscono «fritto misto», ma che Tacente rivendica come espressione di un progetto radicato nella città, lontano da logiche imposte dall’alto. «La mia candidatura nasce e lavora per Taranto», ha dichiarato nel suo discorso di apertura.
Il profilo personale di Tacente racconta un percorso segnato da impegno e simboli dell’associazionismo cattolico: ex scout, già presidente del Rotaract, a 26 anni cavaliere del Santo Sepolcro di Gerusalemme. A 28 è entrato nel consiglio dell’Arciconfraternita del Carmine. La sua unica esperienza pubblica è stata la guida, interrotta da poco, del Consorzio Trasporti Pubblici, incarico ricevuto proprio dall’ex sindaco Melucci. La sua base elettorale si concentra tra imprenditori, professionisti e mondo cattolico, dove gode di una solida rete di contatti personali. Cattolico convinto, ha davanti il compito di riunificare il centrodestra. E di convincere l’elettorato puntando sulla sua immagine di outsider inserito in un progetto politico.