Sabato 06 Settembre 2025 | 15:13

Taranto, parla il candidato sindaco Bitetti: «La Città Vecchia sarà priorità assoluta. Asili? Nessun bivio, restano pubblici»

 
Francesco Casula

Reporter:

Francesco Casula

Taranto, parla il candidato sindaco Bitetti: «La Città Vecchia sarà priorità assoluta. Asili? Nessun bivio, restano pubblici»

L'esponente del centrosinistra: «Penso a un comitato di saggi per il Pug»

Giovedì 22 Maggio 2025, 12:10

Piero Bitetti, un lungo trascorso tra Comune e Provincia, se dovesse vincere le elezioni, cosa farebbe nei primi 100 giorni? Le chiediamo di indicare tre principali temi con cui concentrerebbe la prima fase dell'azione amministrativa.

«Certamente una calibrazione delle risorse umane all'interno della macchina amministrativa per poter registrare le azioni conseguenziali: potenziare gli uffici che oggi sono in difficoltà con un serio piano sulle unità operative. Le risorse umane rendono la macchina amministrativa efficiente per avviare le azioni politiche da mettere in campo. Poi serve un check di tutti i finanziamenti che riguardano il nostro territorio per fare una programmazione puntuale sulle scadenze per dare vita. Di questi due punti abbiamo già un quadro. Il terzo è un piano straordinario del decoro e di sicurezza».

Raccolta differenziata, va fatta senza se e senza ma, oppure per lei si può tornare indietro eliminando il sistema porta a porta?

«Va fatta “senza se e senza ma” pensando però a dei modelli circostanziati per le tipologie dei quartieri, passando per un coinvolgimento puntuale della popolazione che dovrà collaborare necessariamente per raggiungere il 50 per cento entro l'anno e puntare alle percentuali più alte in seguito perché sappiamo che oltre a riguardare il pianeta in termini di inquinamento, puntando alla chiusura del ciclo dei rifiuti è un passo fondamentale per il decoro della città e per i costi che le famiglie devono sostenere: a breve saremo obbligati a rispettare le linee guida Arera che prevedono una tariffazione puntuale e se non si gestisce al meglio la raccolta differenziata il dolore lo sentiranno proprio le famiglie. Sul vostro giornale ho letto dell'aumento della Tari fino al 7 per cento: bisogna rivedere il sistema. Kyma Ambiente è un'azienda ha al suo interno figure tecniche capaci di individuare dei modelli di gestione che possono produrre effetti positivi nel territorio, ma serve un management con competenze specifiche e con caratteristiche manageriali che possano salvaguardare azienda e lavoratori. E poi c'è la gestione degli impianti che diventa un tema fondamentale perché ad oggi quegli impianti possono produrre di più e meglio: penso all'impianto di compostaggio, Pasquinelli... insomma c'è da riguardare un sistema aziendale che deve necessariamente funzionare meglio».

Favorevole o contrario all'ingresso di privati in Amiu e Amat?

«In linea di principio non sono favorevole: quelle aziende a nostro avviso vanno mantenute pubbliche. Nel caso specifico di Kyma Ambiente si può fare un ragionamento proprio nella gestione degli impianti affidandoli a soggetti con competenze specifiche che possano dare un ritorno per l'azienda tale da migliorare il bilancio per ridurre la massa debitoria».

Questione asili nido, in caso di elezione c'è un'autentica corsa contro il tempo: avrà davanti a sé un bivio, ruolo pubblico o privatizzazione delle strutture?

«Non abbiamo un bivio, la strada è soltanto una: manterremo gli asili a gestione comunale perché riteniamo che sia una battaglia di civiltà perchè puntiamo a una formazione di eccellenza in generale a partire proprio dai bambini. E poi c'è il tema dei dipendenti: il personale che si è formato, ha studiato e ha superato un concorso per un determinato tipo di attività non può essere trasferito a fare altro. E non perché non ne sarebbe capace, ma perché se io ho studiato per fare l'educatore e ho superato un concorso perché volevo partecipare a quel concorso devo fare quel tipo di attività diversamente avrei tentato un concorso come amministrativo».

I parcheggi, soprattutto nel Borgo, sono molto carenti. Quali sono le sue proposte per aumentarli? E sempre per quel che riguarda la viabilità, ad esempio, sarebbe favorevole o contrario all’istituzione di una Zona a traffico limitato in centro, peraltro prevista dal Piano urbano sulla mobilità sostenibile (Pums)?

«Esattamente, il Piano urbano sulla mobilità sostenibile deve favorire i processi di mobilità e tutela ambientale quindi favorevole a una Ztl con la garanzia di non impattare negativamente sulla qualità della vita della popolazione. Per tradurla in fatti concreti penso a un piano dei parcheggi che parte dal Borgo, ma non può riguardare solo il Borgo. Ci occuperemo della gestione del progetto Brt che prevede il taglio di diversi stalli di parcheggio per i quali dobbiamo dedicare una particolare attenzione: siamo propensi a chiedere ai cittadini di favorire il trasporto pubblico e disincentivare l'uso dell'auto privata, ma dobbiamo anche consentire a quei cittadini di parcheggiare l'auto da qualche parte perché non se la possono portare a casa».

Prima dello scioglimento del Consiglio, il professor Karrer aveva avviato tutta la fase preliminare del Pug: se dovesse essere eletto, se e quali indicazioni darebbe?

«Sicuramente siamo contrari al consumo di suolo, ma puntiamo sulla riqualificazione e rigenerazione urbana dei quartieri esistenti. Ma vogliamo fare ancora di più dando particolare rilevanza al Pug di una città come Taranto che si è estesa - e questo lo dico in riferimento ai costi dei servizi – per una previsione di raggiungere i 360mila abitanti: oggi ne conta circa la metà. Questa è anche l'ulteriore lotta del nostro progetto politico: combattere l'inverno demografico. Io credo che il Pug sia uno strumento fondamentale della vita amministrativa e quindi pensiamo alla costituzione di un gruppo di saggi così che possa seguire l'iter. Ho in mente dei nomi, ma li faccio ancora per correttezza nei confronti degli interlocutori.

A proposito di consumo di suolo, sul comparto 32 favorevole o contrario?

«Contrarissimo, contrarissimo. Possiamo pensare a delle aree intorno all'ospedale, ma strettamente connesse a eventuali servizi se non già garantiti dalla struttura ospedaliera».

Città vecchia, come la immagina?

«Come una priorità assoluta. Una rigenerazione urbana con la cosiddetta “messa a sistema” realizzabile grazie a un numero importante di immobili di proprietà dell'Ente. Va fatta una pianificazione seria: la città vecchia deve rappresentare il volano di un'intera economia e ovviamente faccio riferimento al turismo. La città vecchia è unica al mondo per le sue bellezze: parlo chiaramente dei ponti, del castello aragonese, degli ipogei, dei palazzi storici, delle innumerevoli chiese, degli affacci a mare, delle tradizioni culinarie. E poi c'è un altro tesoro inestimabile: l'identità della popolazione che conserva storie e identità che se valorizzate possono essere fortemente attrattive della cultura della città».

Capitolo Ilva, domanda risposta multipla: fabbrica aperta, fabbrica chiusa o fabbrica più piccola senza l'area a caldo?

«Noi siamo a favore della decarbonizzazione. Consideriamo fattibile la transizione. Le competenze del sindaco, però, sono piuttosto limitate sull'argomento ma una cosa deve essere chiara: il diritto alla salute è un diritto non negoziabile. Proviamo a tenere una produzione sostenibile per il territorio a partire dalla sicurezza dei lavoratori, dei cittadini e dell'ambiente circostante. Ci aspettiamo dal governo posizioni chiare sui tempi e sugli intendimenti che vuole intraprendere: ci dica insomma che fine farà l'azienda? Come va davvero la trattativa con Baku? Se, come ho letto su alcuni articoli di stampa, non dovessero essere garantiti equilibri economici e finanziari, resta un problema del governo».

Tra poco più di un anno, Taranto sarà la capitale dei Giochi del Mediterraneo. A manifestazione finita, quale modello di gestione immagina per gli impianti sportivi che sono in corso di riqualificazione o realizzazione (Stadio del nuoto)? Secondo lei, dovrebbe vedersela interamente il Comune, il Municipio dovrebbe cedere tutto nelle mani dei privati oppure l’Amministrazione comunale potrebbe chiamare in causa le federazioni sportive nazionali delle varie discipline (atletica, nuoto, canottaggio ed altre)?

«Avvieremo un tavolo di confronto con le associazioni sportive del territorio per la gestione degli impianti minori per quelli più grandi, vera eredità dei Giochi, individueremo insieme alle parti, modelli di gestione che possano garantire la vita e la fruibilità da parte dei cittadini. Per lo Stadio del nuoto immaginiamo di coinvolgere la Federazione, unico percorso già proposto per contenere e gestire i costi. Per lo Stadio di calcio seguiamo con attenzione le sorti della società che detiene il titolo e se non dovesse essere nella condizione di garantire, con l'aiuto di altri partner, una buona gestione dell'impianto e il titolo dovesse tornare nelle disponibilità dell'Ente, pensiamo a un bando di evidenza pubblica col quale attirare solidi soggetti che possano gestire quella struttura in modo imprenditoriale puntando a garantire una squadra che soddisfi le aspettative dei tifosi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)