TARANTO - Sono partiti gli avvisi di garanzia per la morte di Giancarlo Cito, ex deputato ed ex sindaco di Taranto scomparso alcuni giorni fa. È stato il pubblico ministero Salvatore Colella, dopo la denuncia della sorella del politico e fondatore di At6 Lega d'Azione meridionale, ad aprire un fascicolo di indagine e a disporre l'autopsia. Un atto dovuto quello della procura che venerdi affiderà l’incarico al medico legale per fare luce sui dubbi presentati dalla parente del defunto che con la scelta di rivolgersi alla magistratura ha di fatto impedito di svolgere i funerali già programmati alla chiesa della Madonna della Fiducia.
Per la cronaca, il fondatore di At6 era ricoverato da circa tre anni in una residenza sanitaria assistenziale (Rsa) ubicata al quartiere Paolo VI di Taranto. E proprio in questa struttura, l’ex primo cittadino è deceduto all’età di 79 anni, nella notte tra sabato e domenica scorsi.
Una scelta che non è piaciuta al figlio del defunto, Mario: «Sono rispettoso dell’azione che, nella sua autonomia, sta esercitando la magistratura - aveva dichiarato alla Gazzetta. Del resto, considerata la denuncia presentata, si tratta di un atto dovuto da parte del pubblico ministero. Da questo punto di vista quindi nulla da dire, ma invece per me non ha alcun senso l’iniziativa assunta da un mio parente, di cui non faccio neppure il nome».