La Tari 2025 del Comune di Taranto può aumentare. Da quel che risulta alla Gazzetta, infatti, la tassa sui rifiuti potrebbe lievitare del 7 per cento in più rispetto all’anno scorso. Su questo dato sono al lavoro gli uffici comunali che dovranno definire le tariffe (per gli appartamenti e per le attività commerciali) entro e non oltre il 30 giugno.
In realtà, in un primo momento, le cifre da versare da parte dei cittadini e dei commercianti avrebbero dovuto essere rese note entro lo scorso 30 aprile, ma poi il Governo ha fatto slittare di due mesi i termini per l’approvazione delle tariffe della Tari da parte dei consigli comunali italiani. Nel caso del Comune di Taranto, considerata l’impossibilità di avere la massima assise cittadina già insediata per quella data, la decisione spetterà alla gestione commissariale del Municipio.
Il possibile aumento del 7 per cento, in realtà, non è una sorpresa in senso assoluto. La cifra del costo del servizio per il 2025, che per questi 12 mesi complessivamente supererà i 47 milioni di euro, era già stata inserita negli atti con cui l’anno scorso erano state approvate le tariffe della Tari, convalidate poi dall’agenzia regionale sui rifiuti (Ager). Evitando tecnicismi, si può facilmente spiegare che la tassa sui rifiuti dei vari comuni si determina in base ai costi sostenuti nel biennio precedente per la pulizia delle strade, il trasporto dei rifiuti, i costi del conferimento in discarica, il personale e altro ancora. In altre parole, la Tari 2025 è parametrata sui costi del 2023 che peraltro erano già noti dall’anno scorso. Nel 2024, però, come forse si ricorderà, l’Amministrazione comunale di Taranto riuscì ad evitare i rincari per le famiglie e ridusse notevolmente gli importi per i ristoratori, i proprietari di bar e hotel. Obiettivo, quest’ultimo, raggiunto sfruttando il buon lavoro di recupero dell’evasione fiscale avviato, tra il 2023 e il 2024, dalla direzione Tributi del Comune che portò nelle casse municipali oltre 5 milioni di euro. Quest’attività, del resto, oltre a far incamerare nuove risorse finanziarie al Municipio fece anche allargare la base dei contribuenti, prima ignoti al fisco comunale. Ma ora, non sembrano davvero esserci alternative all’aumento e questo sia per il costo del servizio già definito (oltre 47 milioni) ma anche per il venir meno del boom dei proventi recuperati dall’evasione fiscale registrato nel 2024.
Ma non solo. Una piccola parte del probabile incremento della Tari dipende anche da quelli che si potrebbero definire gli... effetti collaterali del recente bonus varato dal Governo. Che se, da un lato, ha previsto l’esenzione dal pagamento della tassa sui rifiuti per le famiglie che hanno un reddito Isee sino a 9mila 530 euro annui (elevato a 20mila euro per i nuclei che hanno almeno 4 figli a carico), dall’altro lato, ha stabilito che gli altri contribuenti debbano aggiungere all’importo della loro Tari altri 6 euro per compensare il mancato introito in favore delle amministrazioni comunali causato dallo stesso beneficio. A proposito del bonus Tari, gli uffici comunali italiani, in queste settimane, saranno molto impegnati nel verificare la sussistenza del requisito principale richiesto (9mila 300 euro reddito Isee), anche se un aiuto in questo senso potrebbe arrivare dall’Inps.
Tornando al probabile aumento della Tari, infine, c’è ora da chiedersi quando il Comune di Taranto potrebbe richiedere ai cittadini e ai commercianti il pagamento della tassa sui rifiuti 2025. Al momento, secondo fondate indiscrezioni, ci sono due ipotesi: prima rata tra fine luglio e fine agosto e l’ultima (la quarta) tra fine gennaio e fine febbraio 2026 oppure potrebbe esserci da parte del Municipio la richiesta di un acconto da versare già a fine giugno con l’ultima rata a dicembre. In quest’opzione (piuttosto accreditata peraltro), però, l’ultima scadenza sarebbe più “pesante” perché ci sarebbe da onorare anche il conguaglio della somma.