TARANTO - È stato condannato a 1 anno con pena sospesa il poliziotto 25enne, finito ai domiciliari lo scorso luglio con l’accusa di stalking nei confronti della ex fidanzata, una militare 23enne di Taranto. A deciderlo, pochi minuti fa, il giudice Pompeo Carriere. Per il 25enne difeso dall’avvocato Antonello Giannattasio aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato, il pubblico ministero Francesco Ciardo aveva chiesto una condanna a 1 anno e 4 mesi. Nelle scorse udienze, inoltre, la donna si era costituita parte civile attraverso l’avvocato Pasquale Blasi.
Le manette sono scattate dopo la denuncia per atti persecutori da parte della ex dell’imputato: una querela arrivata dopo mesi di comportamenti ossessivi che, secondo i racconti della vittima, l’avevano portata a vivere nella paura e temere per la sua vita.
La relazione sentimentale tra i due era durata due anni ed era stata caratterizzata, secondo la donna, da gelosia e possessività: durante un litigio il 25enne era arrivato per esempio a morderle la coscia in un impeto di rabbia; o in un altro caso ancora, l’aveva trattenuta in auto contro la sua volontà. Atteggiamenti, questi, che avevano spinto la giovanissima a restare in quella relazione temendo reazioni violente del fidanzato.
Fino a quando, però, la tarantina ha trovato il coraggio di troncare la loro storia: ed è a quel punto che il poliziotto avrebbe cominciato a presentarsi sotto casa sua, a sommergerla di telefonate e messaggi e minacciarla di morte.
Condotte che avevano portato all’esasperazione la tarantina che, infatti, a marzo dello scorso anno, ha chiamato le forze dell’ordine e chiesto un ammonimento senza però arrivare a denunciarlo per evitargli problemi con il lavoro. A quel provvedimento era poi seguito il ritiro della pistola d’ordinanza, poi revocato dopo che la ragazza, convocata in Questura, aveva deciso di sminuire la faccenda sempre con l’intenzione di non danneggiare la carriera di lui. Le minacce non si erano però arrestate: venuto a conoscenza della nuova storia intrapresa dalla militare con un altro ragazzo, il poliziotto avrebbe cominciato a inviare messaggi audio in cui minacciava di far del male anche a lui se non avesse troncato la storia d’amore con la sua ex: «che io lo brucio», «Tutto lì brucio», «Tuttoooo».
Ai poliziotti la vittima ha raccontato di aver ricevuto centinaia di chiamate al giorno anche da numeri sconosciuti e anche messaggi di morte inseriti nel testo della causale per bonifici di pochi centesimi effettuati sul suo conto corrente, pur di mantenere quel contatto: «Ora sono serio, per esserti anche solo fatta sfiorare (per non dire il resto) ti lascio morta a terra» uno dei tanti testi ricevuti.
Secondo la ricostruzione del pm Ciardo, per mesi l’imputato si era presentato sotto casa a qualsiasi ora del giorno, arrivando a citofonare nel cuore della notte, tenendo sveglia lei e i suoi familiari.
E quando la vittima, esasperata, è andata a casa dei genitori dell’imputato cercando in loro un aiuto e spiegando cosa stesse accadendo, lo ha trovato lì e ha minacciato di ucciderla con la pistola. Rientrata a casa, la 23enne ha infine chiesto l’intervento di sua madre che ha poi immediatamente chiamato la polizia.
A pochi giorni da quella denuncia, come detto, il 25enne è stato raggiunto dalle forze dell’ordine e arrestato: li, nella sua abitazione, era stata nascosta anche l’arma.