Sabato 06 Settembre 2025 | 06:25

Taranto, abusi su 12enne: l’avviso di conclusione delle indagini notificato al farmacista

 
ALESSANDRA CANNETIELLO

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ALESSANDRA CANNETIELLO

Taranto, abusi su 12enne: l’avviso di conclusione delle indagini notificato al farmacista

Nei confronti del 47enne il pm Castiglia ha contestato il reato di violenza sessuale aggravata su una minore

Domenica 16 Marzo 2025, 06:00

Si è chiusa l’inchiesta della procura ionica sul 47enne tarantino socio di una farmacia finito ai domiciliari nel maggio scorso con la grave accusa di violenza sessuale nei confronti di una 12enne che avrebbe costretto ad avere rapporti intimi con lui: nei giorni scorsi, infatti, il pubblico ministero Marzia Castiglia ha notificato all’uomo l’avviso di conclusione delle indagini.

Un provvedimento che arriva al termine dell’inchiesta condotta dagli uomini della Squadra mobile: nei confronti del 47enne il pm Castiglia ha contestato il reato di violenza sessuale aggravata su una minore, spiegando che «abusando dello stato di inferiorità fisica e psichica» dovuto alla giovanissima età, avrebbe cominciato a raccontarle dei rapporti intimi avuti con la moglie per poi mostrarle foto di donne semi nude e infine avanzare proposte oscene. Al rifiuto della 12enne, però, l’uomo avrebbe incalzato dicendole frasi come «le cose si vogliono in due, non sono l’unico a volerlo, lo so che lo vuoi pure tu, prima o poi arriverai». Infine quando quelle avances non sono bastate, avrebbe usato la forza per costringerla a subire atti sessuali.

Giochi, album, biglietti per i concerti e persino un telefono cellulare: sono alcuni dei regali donati dall’uomo alla 12enne fidanzatina del figlio nel tentativo, secondo la procura, di comprare il suo silenzio. In due occasioni il 47enne avrebbe poi costretto la bambina a sottoporsi al test di gravidanza dopo un atto sessuale che pur non essendo completo aveva spaventato la minore al punto da causarle un ritardo nel ciclo mestruale.

Abusi consumati approfittando dei momenti in cui la bambina era nel suo appartamento per fare i compiti insieme al figlio dell’indagato: quest’ultimo, con una scusa, veniva inviato a svolgere commissioni e la piccola rimaneva da sola con il suo incubo. Violenze venute a galla anche grazie al coraggio di un’insegnate che è riuscita a raccogliere le confidenze della minore e poi ha avvertito la famiglia. Gli inquirenti, con il supporto di una psicologa, hanno così chiesto alla ragazzina di ripercorrere il calvario: nelle rivelazioni, la bambina ha ripetuto più volte di aver sempre cercato di allontanarlo, ma di non esserci mai riuscita. Non solo. Attraverso le chat di Whatsapp tra la 12enne e l’indagato, gli investigatori hanno ricostruito anche i numerosi tentativi dell’uomo di costruire un legame morboso: nel cuore della notte, ad esempio, il 47enne le scriveva: «In realtà preferisco sempre dire le cose guardando negli occhi le persone come ho sempre fatto con te... e di non lasciare troppe cose scritte perché nella vita molte cose possono cambiare e ti si possono rivoltare contro». Parole ambigue che sembrano evidenziare anche la cautela con la quale l’uomo scriveva a una bambina di oltre 30 anni più piccola.

Dalla notifica dell’atto il 47enne potrà presentare, attraverso il suo difensore, l’avvocato Nicola Ciaccia, memorie difensive, documenti oppure sottoporsi a interrogatorio per provare a difendersi dalle gravissime accuse a lui contestate.

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