Sabato 06 Settembre 2025 | 14:34

Ex Ilva, per l'acquisizione delle acciaierie rilanci da Baku Steel Company e Jindal Steel International

 
Redazione online

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L'epifania dell'ex Ilva, tra azeri e indiani resta un futuro incerto

Nessuna integrazione da Bedrock. Lo si legge in una nota dei commissari straordinari di Acciaierie d’Italia in Amministrazione straordinaria (As) e di Ilva in As

Sabato 15 Febbraio 2025, 12:42

17:46

ROMA - Sono quelli di Baku Steel Company CJSC + Azerbaijan Investment Company OJSC e Jindal Steel International i due rilanci arrivati stanotte per l’acquisizione degli stabilimenti ex Ilva. Lo si legge in una nota dei commissari straordinari di Acciaierie d’Italia in Amministrazione straordinaria (As) e di Ilva in As. Confermato che non è pervenuta nessuna integrazione di quanto già presentato da parte di Bedrock Industries Management Co Inc.

Nella serata di ieri, a mezzanotte, si è conclusa la fase di presentazione dei rilanci, sulla base delle offerte presentate lo scorso 10 gennaio, per l'acquisizione degli stabilimenti ex Ilva», si legge. «I commissari straordinari - prosegue - si riservano alcuni giorni per valutare attentamente le proposte ricevute e formulare il proprio parere, che sarà trasmesso al ministero delle Imprese e del Made in Italy». 

LE PAROLE DI URSO

«In teoria sono in campo tutte e tre: nelle prossime ore i commissari con i loro staff legali esamineranno nel merito le diverse proposte e poi mi confronterò con loro nei prossimi giorni per capire se tra queste sia emersa con chiarezza una proposta che risponda appieno agli obiettivi della procedura e quindi alla piena decarbonizzazione degli impianti siderurgici di Taranto». Lo dice Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, rispetto alle offerte dei concorrenti in gara per rilevare la totalità del complesso aziendale dell’ex Ilva, a margine della presentazione a Sanremo del francobollo per i 75 anni del Festival.
Gli obiettivi, ricorda, sono «la transizione green, la tenuta dei livelli occupazionali, agli investimenti tecnologici e finanziari necessari, e quello che serve per fare di Taranto nuovamente il più grande impianto siderurgico e il più avanzato della nostra Unione Europea. È possibile», ha concluso il ministro.

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