Rinaldo Melucci perde un altro pezzo. La consigliera comunale Patrizia Mignolo, infatti, non solo si dimette dalla presidenza della commissione Servizi, ma passa anche all’opposizione (gruppo “Misto di minoranza”). Contattata dalla Gazzetta ieri pomeriggio, però, assicura: «Non andrò da un notaio per dimettermi e causare così lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale di Taranto. Non ci andrò, lo scriva per favore con grande evidenza. E chi ci sta sperando contando su di me per condurre quest’operazione politica, evidentemente sbaglia di grosso. Farò da pungolo all’Amministrazione comunale avanzando diverse proposte soprattutto nel campo del welfare, quello in cui ho maggiore esperienza e diverse competenze».
Con l’addio di Mignolo, ora l’area che sostiene il sindaco di Taranto può contare nell’aula consiliare solo su 17 seggi (compreso quello del primo cittadino). Torna così ad essere ago della bilancia il consigliere comunale e regionale centrista, Massimiliano Stellato, che punta ad una ricandidatura alle Regionali in una delle liste del centrosinistra.
Ma per quale motivo quella che è apparsa come la vera vincitrice della battaglia contro la privatizzazione degli asili nido comunali ha abbandonato la coalizione che governa Palazzo di Città? La diretta interessata ricostruisce così i fatti: «Premetto che non ho mai chiesto e non voglio tuttora poltrone. Non ho richiesto nulla anche perché non vivo grazie alla politica, ma del mio lavoro. Premesso questo, sono stata infastidita dal fatto che c’è chi ha fatto passare nell’opinione pubblica – riferisce al nostro giornale - il messaggio in base al quale non avrei potuto pretendere altro (ma cosa poi?) perché sarei stata... accontentata dal dietrofront del sindaco sulla privatizzazione degli asili? Ma la battaglia sugli asili è stata una questione politica, non di postazioni, che peraltro ha consentito al Comune di evitare - aggiunge sempre Patrizia Mignolo alla Gazzetta – una serie di errori sotto diversi profili».
E ancora, l’ormai ex presidente della commissione Servizi (eletta nel 2022 con il simbolo del Pd, poi passata a “Con” e in seguito ad altre formazioni civiche) svela quale sia stata la goccia tale da far traboccare un vaso evidentemente già colmo e caratterizzato da un rapporto non proprio sereno con gli alleati di governo: «Da tempo, come presidente della commissione Servizi, stavo lavorando alla proposta di adesione da parte del Municipio alla “Carta Giovani Nazionale”, ideata per definire alcune agevolazioni in favore degli universitari. Proprio domani (oggi, ndr) l’assessora Federica Simili avrebbe dovuto partecipare ad una nostra riunione e, invece, nei giorni scorsi l’esponente della giunta ha tenuto senza invitarmi un tavolo tecnico sul tema. Ho avuto così l’ennesima dimostrazione - commenta con amarezza la consigliera Mignolo - che, nella maggioranza, c’è chi non vuole avvalersi delle mie competenza e della mia esperienza. Mi spiace per il sindaco che mi ha ascoltato più volte e che mi stima, ma per quello che è accaduto ho deciso di passare all’opposizione per fare da pungolo all’azione amministrativa, ma ripeto senza voler andare da un notaio per staccare la spina a Melucci. Non è questo il mio obiettivo».