Mercoledì 17 Settembre 2025 | 16:06

Taranto, cade e muore in ospedale al SS. Annunziata: si indaga su negligenze o ritardi nelle cure del paziente 60enne

 
Alessandra Cannetiello

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Alessandra Cannetiello

Taranto, cade e muore in ospedale al SS. Annunziata: si indaga su negligenze o ritardi nelle cure del paziente 60enne

Occorre verificare lo stato di salute dell’uomo in attesa da 12 ore di un ricovero

Giovedì 16 Gennaio 2025, 09:07

16:25

TARANTO - Ritardi o negligenze nelle cure del paziente. È su questo che indaga la Procura di Taranto che ieri ha nominato i due periti che eseguiranno l’autopsia sul corpo del paziente psichiatrico di 60 anni morto in seguito a una caduta, alcuni giorni fa, all’interno del «Santissima Annunziata» mentre era in attesa di essere ricoverato. Il pubblico ministero Raffaele Graziano, tra i quesiti posti ai due consulenti tecnici, ha infatti chiesto, oltre alle cause che hanno determinato la morte del paziente, anche «se siano ravvisabili negligenze, imprudenze, imperizie, errori, ritardi o, comunque, profili di colpa professionale che abbiano causato o concorso a cagionare il decesso individuando, in caso positivo, se vi sia nesso di causalità».

Proprio sui ritardi si è concentrato il lavoro degli investigatori: l’uomo era giunto in ospedale alle 19 del 10 gennaio, ma fino alla mattina successiva non era ancora stato trasferito in reparto. L’incidente è avvenuto alle 8 dell’11 gennaio: il 60enne si trovava a due passi dalla scalinata accanto all’area ristoro quando è caduto oltrepassando la balaustra. Un volo di pochi metri, ma purtroppo fatale.

L’inchiesta, però, oltre a valutare se in quell’area siano state rispettate tutte le norme di sicurezza previste dalla legge, dovrà provare a fare luce sulle condizioni di salute in cui l’uomo si trovava in quel momento e se, come detto, le oltre 12 ore di attesa per ottenere il ricovero potrebbero essere state o meno tra le cause che hanno scatenato l’incidente.

Secondo quanto appreso dalla Gazzetta nei giorni scorsi, un filmato delle telecamere di videosorveglianza avrebbe ripreso la vittima mentre era in compagnia di un familiare nei momenti immediatamente precedenti alla tragedia: proprio in quegli attimi, verosimilmente, per cause ancora da accertare si sarebbe sporto perdendo l’equilibrio e cadendo oltre la protezione. Attimi durante i quali neppure il parente si sarebbe accorto di quanto accaduto. Una volta dato l’allarme, sul posto sono intervenuti i medici del nosocomio che hanno provato a salvare la vita dell’uomo, ma purtroppo i diversi tentativi si sono rivelati inutili perché il 60enne è morto sul colpo.

Per questo decesso sono stati poi iscritti nel registro degli indagati due medici e due infermieri assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Andrea Albanese, Daniele D’Elia e Claudio Petrone. Ai 4 indagati era stato notificato un avviso di garanzia, così come ai familiari della vittima rappresentati dall’avvocato Andrea Silvestre: questo per consentire loro di nominare un consulente che partecipi ai rilievi.

Già nella giornata di ieri sono iniziati gli accertamenti sulla salma della vittima: i due consulenti incaricati dalla procura, il medico patologo Biagio Solarino e il professore di psicopatologia forense Roberto Catanesi, entrambi dell’Istituto di Medicina Legale di Bari, avranno ora 60 giorni di tempo per depositare le loro conclusioni.

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