TARANTO - La Giuria del Festival del Cinema di Cefalù ha assegnato il prestigioso «Premio Mediterraneo Speranza» al regista Antonino Macaluso per il suo toccante cortometraggio «Il Guerriero di Taranto», dedicato alla straordinaria vita di Francesco Vaccaro, scomparso a soli vent'anni per una grave malattia autoimmune, l’anemia emolitica autoimmune e diventato una figura simbolica di resilienza e speranza per la sua città natale, Taranto, e in particolare per il quartiere Tamburi, uno dei luoghi più colpiti dall’inquinamento industriale.
Francesco Vaccaro è stato molto più che un giovane combattente contro la malattia: era un vero e proprio simbolo della lotta ambientale, un "Guerriero di Taranto" che non si è mai arreso di fronte alla sofferenza. Nonostante le difficoltà legate alla malattia che lo affliggeva da anni, Francesco ha continuato a documentare la sua vita attraverso dirette sui social media, sensibilizzando l’opinione pubblica e i politici sulla gravissima situazione ambientale della sua città. Con la sua macchina fotografica sempre a portata di mano, il suo sorriso contagioso e la sua fede incrollabile, Francesco è riuscito a unire una comunità e a lasciare un segno indelebile.
Nel conferire il Premio Mediterraneo Speranza, la giuria ha voluto riconoscere l’eccezionale contributo del regista Macaluso nel raccontare la storia di Francesco: «un'opera intensa e toccante che narra la straordinaria vita di Francesco Vaccaro. Macaluso riesce a catturare l’essenza di un giovane che, nonostante le avversità di una malattia autoimmune, è diventato un simbolo di resilienza e di lotta per la giustizia ambientale nella sua città natale».
La regia di Macaluso è stata elogiata per la sua capacità di creare un legame autentico con il pubblico attraverso le dirette social di Francesco, rendendo visibile il suo spirito indomito e la sua straordinaria capacità di mobilitare l'opinione pubblica su questioni di rilevanza cruciale. La giuria ha inoltre sottolineato come il film abbia saputo mostrare la forza interiore di Francesco, il suo motto «Abbandonare? Mai!» e la sua incrollabile determinazione, che lo ha portato a completare gli studi nonostante fosse costretto in un letto d’ospedale. Il Guerriero di Taranto rappresenta così un tributo alla sua umanità, alla sua fede e al suo impegno verso il prossimo.