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Violenza sessuale di gruppo a Massafra: giudizio immediato per i tre imputati

 
Alessandra Cannetiello

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Alessandra Cannetiello

Violenza sessuale di gruppo a Massafra: giudizio immediato per i tre imputati

Il processo inizierà a gennaio, ma è possibile chiedere il rito abbreviato

Sabato 26 Ottobre 2024, 12:06

15:54

MASSAFRA - Finiscono a processo i tre uomini di Palagiano finiti in carcere con l’accusa di essere responsabili dello stupro di gruppo avvenuto la notte tra il 30 e il 31 agosto a Massafra nei confronti di una ragazza di 23 anni. Il pubblico ministero Salvatore Colella ha infatti chiesto e ottenuto dal gip Francesco Maccagnano il decreto di giudizio immediato.

I tre imputati oltre che per violenza sessuale di gruppo dovranno rispondere anche dell’accusa di lesioni personali gravi: ad attivare il protocollo e richiedere l’intervento dei carabinieri erano stati i medici del Pronto Soccorso in cui si era fatta visitare la ragazza e che avevano confermato la presenza di lesioni coincidenti con le violenze sessuali. La vittima aveva infatti chiamato il fratello quella notte di fine agosto e, successivamente, ascoltata dai carabinieri aveva ricostruito quei momenti fornendo alcuni dettagli sull’auto che i tre presunti responsabili avevano utilizzato per portarla nella campagna di Massafra e abusare di lei.

Una ricostruzione, quella della donna, assistita dall’avvocata Mary Angelini, che era stata poi cristallizzata nelle scorse settimane durante l’incidente probatorio chiesto dalla procura tarantina: una prova che, arrivando ora a processo, potrebbe per l’accusa rivestire un elemento chiave nel dibattimento.

La vittima, tra le lacrime, ha infatti confermato tutte le accuse nei confronti dei tre uomini. Durante l’interrogatorio i difensori degli imputati hanno cercato di minare la credibilità del suo racconto presentando elementi che dimostravano una pregressa conoscenza con uno degli indagati.

In carcere, come detto, all’alba del 31 agosto sono finiti tre uomini di 23, 27 e 34 anni, assistiti dagli avvocati Marcello Ferramosca, Gianluca Sebastio e Fabrizio Lamanna.

Nel corso dell’interrogatorio di convalida due dei palagianesi avevano scelto di rispondere alle domande del gip, negando quelle violenze. Una ricostruzione a cui il magistrato non aveva dato credito confermando per i tre uomini la custodia in carcere. «Da subito ho iniziato a piangere, arrivando a chiedere a uno dei tre di aiutarmi, ma senza ottenere alcun risultato, li sentivo solamente ridere». Nell’agghiacciante racconto fatto dalla vittima ai militari dell’Arma, la 23enne aveva spiegato che si erano offerti di accompagnare a casa lei e un’altra coppia di amici, ma dopo aver lasciato questi due, invece di riportarla alla sua abitazione, si erano diretti nella periferia massafrese e lì avevano messo in atto le violenze. Quando le hanno permesso di tornare in auto avrebbero provare a convincerla che si trattava di un’azione consensuale: «Perché piangi? Stavamo giocando» ha ripetuto uno di loro.

Parole dette poco prima di abbandonarla seminuda a una certa distanza da casa.

I tre imputati, attraverso i loro difensori, avranno ora a disposizione 15 giorni a partire dalla notifica dell’atto per presentare, se lo riterranno, richiesta di accedere a riti alternativi.

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