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Taranto, tentato omicidio a Cesare Battisti: chiesto il processo per una 38enne

 
Alessandra Cannetiello

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Alessandra Cannetiello

Taranto polizia

l’inchiesta dei poliziotti ha portato all’arresto di Luana Rossano per aver aperto il fuoco contro un uomo

Domenica 22 Settembre 2024, 16:14

16:16

TARNTO - Rischia di finire a processo con l’accusa di tentato omicidio Luana Rossano, 34enne arrestata per aver sparato nella notte tra il 28 e il 29 settembre in via Cesare Battisti a Taranto. La procura ha infatti chiuso le indagini e chiesto al tribunale di avviare il processo nei suoi confronti.

I fatti risalgono, come detto, a circa una anno fa. Poco dopo le 4 di quella mattina, infatti, alla sala operativa del 113 è infatti arrivata una chiamata che segnalava una sparatoria in quella zona: quando la prima Volante è giunta sul posto ha individuato tre scooter, ma due sono riusciti a fuggire immediatamente mentre il terzo è rimasto indietro. È nato così un inseguimento che si è concluso quando l’uomo a bordo dello scooter ha tentato prima di speronare la pattuglia della Polizia e poi ha provato una disperata fuga a piedi, ma senza successo. Quando gli agenti lo hanno immobilizzato, però, si sono accorti che l’uomo aveva una ferita alla spalla: gli investigatori hanno immediatamente compreso che si trattava del foro di un proiettile e lo hanno condotto in ospedale. Una volta giunto al pronto soccorso, però, Giovanni Formisano, gestore di una pizzeria in via Cesare Battisti, ha incrociato un giovane anche lui in attesa di essere visitato: tra i due è nato un immediato diverbio e sono volate parole come «infame». La madre del giovane, inoltre, ha urlato «Non siamo infami: non l’abbiamo chiamata noi la Questura».

Per i poliziotti è stato evidente che tutti erano a conoscenza di fatti accaduti poco prima e così sono partite le intercettazioni.

L’ascolto delle conversazioni ha permesso di capire che Formisano e quel giovane del pronto soccorso, Nicholas Brunetti, erano stati coinvolti in un rissa dinanzi al bar “De.Do”, a pochi metri dal Pala Mazzola. L’incrocio di altri elementi hanno poi consentito di arrivare a Luana Rossano che, ignara di essere ascoltata, ha confermato tutto. La donna, già coinvolta nel blitz Antimafia Alias e difesa dall’avvocato Daniele Lombardi, mentre parlava al telefono con il fratello detenuto ha ammesso: «Ho, sparato, ho sparato». Quelle parole confermano, secondo l’accusa, che quella donna con la tuta grigia che in via Marco Pacuvio impugna la pistola con due mani sparando almeno un colpo è proprio lei.

Ora su di lei pende la richiesta di rinvio a giudizio su cui dovrà esprimersi il giudice.

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