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Ex Ilva, l'incontro al ministero con i sindacati si chiude con un nulla di fatto: manca piano industriale

 
Redazione online

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Ex Ilva, l'incontro al ministero con i sindacati si chiude con un nulla di fatto: manca piano industriale

La trattativa fra azienda e le e sigle Fiom-Fim-Uilm-Usb è stata aggiornata a dopo un incontro a Palazzo Chigi

Martedì 02 Luglio 2024, 16:32

18:05

ROMA - Incontro interlocutorio oggi al ministero del Lavoro fra i dirigenti dell’Ilva e i sindacati, sulla richiesta di cassa integrazione per 5.200 dipendenti avanzata dai commissari.
L’azienda ha illustrato la situazione dell’Ilva e il lavoro che intende fare. I sindacati hanno risposto di non poter approvare la cassa integrazione senza avere prima certezze su piano industriale, garanzie per i lavoratori, prestito ponte dal governo.

La trattativa fra azienda e sindacati è stata aggiornata a dopo un incontro a Palazzo Chigi, richiesto unitariamente da Fim, Fiom e Uilm, per avere risposte sul futuro industriale, occupazionale e ambientale dell’azienda.
All’incontro di oggi erano presenti il direttore generale di Ilva, Maurizio Saitta, e il direttore del personale Claudio Picucci, rappresentanti del Ministero del Lavoro e delle Regioni Liguria, Piemonte, Puglia, Veneto, Lombardia.

Per i sindacati c'erano il coordinatore nazionale per la siderurgia della Fiom, Loris Scarpa, il segretario nazionale della Fim, Valerio D’Alò, il segretario nazionale dalla Uilm e responsabile Siderurgia, Guglielmo Gambardella, il segretario della Uilm di Taranto, Davide Sperti, Francesco Rizzo e Sasha Colautti dell’esecutivo confederale Usb.

I commissari dell’Ilva hanno richiesto la cassa integrazione per 5.200 dipendenti: 4.400 a Taranto, 800 a Genova, 245 a Novi Ligure (Alessandria), 25 a Racconigi (Cuneo), 20 a Legnaro (Padova), 40 a Marghera (Venezia), 50 a Milano, 20 a Paderno Dugnano (Milano). 

AdI: GARANTIAMO UN'INTEGRAZIONE DEL 70% DELL'INDENNITA'

Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria (l'ex Ilva) «si impegnerà a risolvere» i «temi importanti» sollevati dai sindacati e manifesta «la totale disponibilità a trovare soluzioni condivise con le associazioni sindacali». Lo scrive l’azienda in un comunicato, dopo l’incontro di stamani con i sindacati al ministero del Lavoro a Roma per discutere della richiesta di cassa integrazione per 5.200 dipendenti.
L’azienda, prosegue la nota, «ha assicurato un’integrazione al 70% dell’indennità di Cigs (Cassa integrazione guadagni straordinaria), oltre che a importanti pacchetti di formazione in presenza. E’ stato anche confermato il criterio della massima rotazione possibile dei cassaintegrati, per evitare persone a zero ore».
«I rappresentanti sindacali nazionali hanno informato il tavolo che le loro strutture confederali hanno richiesto un incontro alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in ordine alle prospettive future e al rilancio di Acciaierie d’Italia - conclude la nota -. Il rappresentante del Ministero del Lavoro ha confermato che verranno calendarizzate ulteriori riunioni sul tema della cassa integrazione, nell’ottica di raggiungere un accordo condiviso».

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