Comune, affidata per tre anni la gestione dei canili comunali per 1 milione 590mila euro (oltre Iva). Se ne occuperà la società cooperativa Kratos di Taranto.
È questo l’esito della procedura di gara indetta dal Municipio. Lo si apprende, consultando il provvedimento firmato il 28 giugno scorso dalla dirigente della direzione Ambiente del Comune di Taranto, Maria De Florio, su proposta del responsabile unico del progetto (Rup), Giovanni Monaco.
In particolare, con una determina dirigenziale del 18 marzo, era stato autorizzato l’avvio degli adempimenti necessari e conseguenziali per indire la procedura per l’affidamento dei cosiddetti «Servizi inerenti la gestione dei canili di proprietà comunale (impianto a stabulazione libera di Paolo VI, canile sanitario con annesso impianto a stabulazione e canile rifugio di via Galeso) per la durata di tre anni», così come recita testualmente l’avviso pubblicato nella scorsa primavera dall’Amministrazione comunale.
Alla scadenza della presentazione delle offerte, però, sulla piattaforma telematica ne arrivano solo due. E per una, di lì a poco si accenderà subito il semaforo rosso.
In effetti, il 15 aprile scorso, la commissione giudicatrice (composta interamente da dipendenti municipali) esclude la società Mapia srl di Bari, la cui offerta viene definita inammissibile. In estrema sintesi, non risulta conforme alle prescrizioni del capitolato e della legge regionale di riferimento rispetto al numero degli operatori cinofili da impiegare nelle strutture comunali. Il capitolato di gara, del resto, prevede la presenza di almeno un operatore fino a 40 animali ospitati per il canile sanitario e di un operatore ogni 50 animali per il canile rifugio e per gli impianti a stabulazione libera (si tratta di quelli in cui gli animali non sono dentro i box). In particolare, gli operatori devono essere così suddivisi: 2 addetti cinofili per l’impianto di Paolo VI che ospita circa 70 cani; 2 operatori per il canile sanitario (anche qui circa 70 cani); 1 operatore per l’impianto a stabulazione annesso al canile sanitario con 16 cani e 1, infine, per il canile rifugio di nuova realizzazione da 50 cani.
Concluse le riunioni e redatti i verbali, dunque, la commissione ha così proposto l’aggiudicazione in favore della Kratos che aveva presentato un’offerta con un lieve ribasso, pari al 1,2 per cento sull’importo a base d’asta (gara aggiudicata per 1 milione 590mila euro rispetto al dato iniziale di 1 milione 610mila). Si tratta di una cifra che, il 26 giugno, il Rup ha ritenuto congrua sia per i costi della manodopera da impiegare che per altri elementi richiesti dal capitolato. Inoltre, la Kratos si è vista accendere il semaforo verde anche per quel che riguarda la verifica dei requisiti generali indicati nel Fascicolo virtuale dell’operatore economico (Fvoe) dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac).
Infine, trattandosi di servizi essenziali, il contratto verrà eseguito subito per non interrompere l’assistenza degli amici a quattro zampe.
In particolare, nel prossimo triennio, le somme da stanziare verranno ripartite in questo modo: nell’anno in corso (2024), per i servizi che la Kratos deve garantire nei canili sono disponibili 323mila 456 euro; nel 2025, invece, sono a disposizione quasi 647mila euro e la stessa identica cifra è stata già stanziata nel 2026.