È stato condannato a 1 anno di reclusione un 20enne di Castellaneta accusato di adescamento di un minore. È stato il giudice Benedetto Ruberto a emettere nel pomeriggio di ieri la sentenza con la quale ha riconosciuto colpevole in primo grado il 20enne.
Tutto era cominciato con un messaggio. «Sei il mio fratello carnale, per te ci sono sempre» aveva scritto il giovane su Instagram a un ragazzino di appena 12 anni. Lo aveva invitato a giocare prima insieme alla Playstation e poi avrebbe cominciato ad avanzare proposte indecorose. «I love you. Sei fidanzato? Se si beata lei» aveva continuato a scrivere sul social network fino ad arrivare a messaggi più espliciti come «Ti piace il mio outfit? Mi fai vedere il tuo?» o a testi inquietanti come «Ti ho visto in bicicletta» oppure «Da casa mia vedo il tuo balcone».
Quando i genitori del 12enne hanno scoperto tutto non hanno esitato a sporgere denuncia: la vicenda è finita sul tavolo del pubblico ministero Salvatore Colella che ha contestato al 20enne l'accusa di adescamento di minore e di stalking. La reazione dei genitori, infatti, non era piaciuta all'imputato che aveva cominciato a perseguitare anche la madre e il padre del bambino: in tre giorni, a novembre 2022, aveva prima inviato un messaggio al 12enne invitandolo a continuare a scrivergli e a non dare ascolto ad altri, poi qualche giorno dopo mentre era a bordo della sua auto lo aveva intercettato in strada e accelerato ripetutamente per intimorirlo e infine, una volta incontrati i genitori del ragazzino, aveva adottato un atteggiamento sospetto “probabilmente fotografandoli”. Il pm Colella aveva chiesto il rinvio a giudizio ma il 20enne, assistito dall'avvocato Raffaele Errico, ha scelto il rito abbreviato. L'accusaa di stalking derubricata in molestie è stata trasformata in un oblazione, mentre per il reato di adescamento di minore è giunta la condanna.
Nella sentenza, inoltre, il giudice Ruberto ha stabilito che sarà un processo civile a quantificare il risarcimento nei confronti dei parenti del 12enne che si sono constituite parti civili, ma nel frattempo l'uomo dovrà versare una provvisionale immediatamente esecutiva di 8mila alle parti civili rappresentate dall'avvocato Cristiano Rizzi.
Il 20enne, stando a quanto appreso, non sarebbe nuovo a queste vicende: nei suoi confronti infatti esiste un precedente penale legato al ritrovamento in suo possesso di materiale pedopornografico e anche altre denunce di genitori che lo hanno accusato di aver adescato i loro figli.