Parco fotovoltaico galleggiante sul mar Piccolo, il “no” della commissione Ambiente del Comune di Taranto. Non è ancora, considerato che il confronto è ancora in corso, un’opposizione già formalizzata ma il presidente Castronovi assicura: «Siamo tutti, maggioranza e opposizione, sulla stessa linea».
E allora, spiega alla Gazzetta i motivi della sua contrarietà all’impianto da 100 Mw che produrrebbe idrogeno verde. «Nel corso delle nostre riunioni – fa sapere Paolo Castronovi – abbiamo ascoltato diverse esperti quali, ad esempio, alcune ricercatrici del Cnr ed esponenti di associazioni importanti come il Wwf. Ecco, tutti gli intervenuti in commissione ci hanno illustrato le ricadute negative che un progetto simile avrebbe sull’ecosistema del Mar Piccolo».
In particolare, il presidente della commissione aggiunge che «con la sistemazione di pannelli fotovoltaici galleggianti verrebbe eliminata la luce sui fondali e questo danneggerebbe la flora marina visto che verrebbe interrotto il processo della fotosintesi clorofilliana. Inoltre, queste strutture dovrebbero necessariamente essere ancorate sempre sugli stessi fondali e questo potrebbe causare degli squilibri, ad esempio, per i mitili. E così, oltre al danno ci sarebbe la beffa visto che quel tratto del secondo seno del Mar Piccolo proprio in questo periodo, attraverso la cosiddetta autoriparazione naturale, si sta riprendendo dai danni causati da decenni di inquinamento». E infine, Castronovi osserva che i pannelli fotovoltaici così adagiati potrebbero creare una sorta di effetto specchio simile a quello del mare e «i gabbiani che scendono in picchiata per cibarsi dei pesci potrebbero andarci a sbattere e, quindi, morire».
Castronovi, in realtà, non esclude altre soluzioni: «siamo favorevoli alle energie rinnovabili e quindi, all’interno della commissione, stiamo cercando altre aree in zona, ma non sul mare, affinché il progetto possa svilupparsi ugualmente. E anche se la proposta vorrebbe svilupparsi su un’area estesa quanto 92 campi di calcio, una soluzione – aggiunge – può comunque essere trovata».
Sin qui, il presidente della commissione Ambiente. Ora non resta che attendere che il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase) a cui è stata avanzata la proposta, indica la Conferenza di servizi per raccogliere i pareri degli enti interessati e successivamente decidere.
Per la cronaca, infine, la società proponente è la M Floating Mar Piccolo srl, costituita lo scorso 23 giugno con sede legale a Milano. Che ha presentato un’istanza al ministero lo scorso 5 gennaio.
In particolare, il progetto prevede la realizzazione di un parco fotovoltaico galleggiante (offshore) di potenza 100 Mw con annesso un impianto di produzione di idrogeno verde da 25 Mw, impianto di mitilicoltura e strutture per il turismo sostenibile e relative opere di connessione alla rete energetica nazionale. Che verrebbe realizzata a circa 10 chilometri dal parco galleggiante. Infine, il progetto prevede la combinazione di impianti a energie rinnovabili, servizi dedicati ad attività di mitilicoltura integrata con le strutture galleggianti. La società, nelle schede progettuali, assicura che è previsto «zero consumo di suolo e nessuna rapporto con il fondale (non ci saranno fondazioni)».