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Approvato alla Camera il decreto ex Ilva: ora è legge. Urso: «Scongiurato blocco»

Approvato alla Camera il decreto ex Ilva: ora è legge. Urso: «Scongiurato blocco»

 
Redazione online

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«Tragedia sfiorata all'Acciaieria 2 dell'ex Ilva di Taranto»

L'ex Ilva di Taranto

Era già stato approvato dal Senato il 5 marzo scorso

Mercoledì 13 Marzo 2024, 13:33

17:24

TARANTO - Nell’Aula della Camera si approva con 154 sì e 46 no il disegno di legge di conversione del decreto cosiddetto ex-Ilva. Il provvedimento, che ha già ricevuto il via libera dal Senato il 5 marzo, diventa definitivo.

Il testo varato dal Consiglio dei ministri a metà gennaio prevede, tra l'altro, l’ammissione immediata alla procedura di amministrazione straordinaria, su istanza dei soci con almeno il 30% del capitale, per le imprese di interesse strategico nazionale, con almeno 500 dipendenti e debiti per 300 milioni.

Il rilancio della Sanac, azienda controllata dal ministero dello sviluppo economico in amministrazione straordinaria dal gennaio 2015. passa anche dalla ripresa degli ordini da parte delle Acciaierie d’Italia e oggi anche il Parlamento chiede al governo di farsi carico della vertenza che coinvolge gli stabilimenti in Sardegna (Assemini), Toscana (Massa) Liguria (Vado Ligure) e Piemonte (Gattinara) dove operano complessivamente circa 300 lavoratori. Sono infatti tre gli ordini del giorno accolti dal governo dopo l'approvazione del decreto sull'ex Ilva di Taranto: uno di Fdi, uno di Avs e uno del Pd.

«Ancora una volta il governo Meloni, con la sottosegretaria Bergamotto, ha ribadito l’impegno nei confronti della Sanac approvando il nostro ordine del giorno nel decreto ex Ilva - dicono i deputati sardi Salvatore Deidda, Gianni Lampis, Francesco Mura e Barbara Polo con l’esponente toscano Alessandro Amorese, firmatari dell’ordine del giorno approvato - L’odg prevede di porre in essere ogni azione per assicurare la ripresa degli ordini da parte di Acciaierie d’Italia, mantenendo il livello occupazionale anche nelle fasi di valutazione della proposta di Beltrame. Un impegno continuo per una azienda e le sue maestranze che hanno dimostrato di poter stare nel mercato per capacità e utilità».

«Il comparto industriale della Sardegna vive da tempo una crisi profonda. Sono ben quattro i tavoli di crisi attivi al Ministero delle imprese e del Made in Italy, uno di questi riguarda Sanac - afferma Francesca Ghirra dei Progressisti - Il Governo si è impegnato a riconvocare urgentemente il tavolo ministeriale per affrontare i nodi del bando di vendita e degli ordinativi, nonché mettere in atto tutte le iniziative utili a salvaguardare i livelli occupazionali e riportare gli ordini di materiale refrattario da Acciaierie D’Italia verso Sanac».

Infine l’odg presentato da Marco Simiani ed Emiliano Fossi (Pd), impegna il governo «ad intervenire per assicurare che Acciaierie d’Italia riprenda gli ordini nei confronti di Sanac, ponendo fine alla situazione di cassa integrazione in cui versano centinaia di lavoratori».

«Oggi, con concretezza, mettiamo mano e affrontiamo il tema Ex Ilva, questione sulla quale la sinistra e il M5S hanno speculato per anni senza dare reali soluzioni. Con responsabilità il governo si è fatto carico sia della tutela della salute e dell’ambiente quanto della tutela dei livelli occupazionali. Non possiamo trascurare il fatto che il polo siderurgico di Taranto non sia solo l’acciaieria, ma anche le fabbriche che concorrono al suo funzionamento». Lo ha detto, intervenendo in Aula, il deputato della Lega Davide Bellomo commentando il disegno di legge di conversione del decreto cosiddetto Ex-Ilva.

«Dopo le promesse roboanti del M5S, capace finanche di affermare di aver risolto il problema Ilva 'in soli tre mesì, dopo scudi penali introdotti ed eliminati e azioni mai compiute, il commissariamento dell’azienda voluto dal governo interviene e blocca una situazione di stallo, stanzia risorse per i lavoratori, interviene con concretezza in una vicenda rimasta insoluta e aggravata dall’attuale opposizione, che con le sue raffazzonate politiche e indecisioni ha lasciato che la questione Ilva andasse alla deriva, sulla pelle di Taranto e dei lavoratori. Questo governo, invece, ha invertito la rotta», ha concluso.

Incontro azienda-sindacati sulla gestione della Cigs

Il tema della gestione della cassa integrazione straordinaria dei dipendenti dello stabilimento di Taranto di Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria è stato al centro di un incontro che si è svolto oggi tra le organizzazioni sindacali e l’azienda. Durante il confronto sono stati illustrati numeri e percentuali dell’ammortizzatore sociale.
Fim, Fiom e Uilm riferiscono che il dato medio attuale della forza lavoro interessata dalla cigs si attesta intorno al 30%.

«Questo - osserva il segretario generale della Uilm Davide Sperti - rispecchia la fotografia attuale. Parliamo ovviamente di uno stabilimento che ha una produzione molto bassa, in assenza di liquidità, con impianti totalmente fermi o parzialmente in marcia».

Le sigle metalmeccaniche, è detto in una nota, «hanno posto i temi riguardanti la corretta gestione della cassa integrazione che deve essere equa nella distribuzione, la necessità di programmare da subito un calendario di incontri specifici e mirati area per area, al fine di confrontarci su eventuali anomalie».

«A breve - aggiungono i sindacati - ci verrà fornito un calendario di incontri specifici. L’avvio delle relazioni industriali riteniamo sia l’elemento chiave per segnare un elemento di discontinuità con il passato. Tuttavia bisogna avviare altri tavoli di confronto per conoscere gli assetti di marcia».

Fim, Fiom e Uilm spiegano che «sul tema delle ferie tramutate in cassa, pratica utilizzata in maniera unilaterale dalla gestione precedente e denunciata a tutti i livelli, l’azienda ha dichiarato che non si verificheranno più tali circostanze. Inoltre, abbiamo chiesto di riprendere e dare avvio al percorso formativo per i lavoratori collocati in cigs per periodi lunghi».

Urso: scongiurato blocco ex ilva

«Il rischio serio che si bloccasse l'attività degli stabilimenti lo abbiamo sventato con l'amministrazione straordinaria, visto che il tribunale ha certificato che c'era una palese insolvenza e ipotizzando anche la bancarotta».
Lo ha detto oggi il ministro per il Made in Italy, Adolfo Urso, rispondendo ad una domanda sull'ex Ilva a margine del B7, a Verona.
«Questo rischio - ha ribadito - lo abbiamo sventato, i commissari da tutti giudicati in maniera eccellente hanno rimesso in moto i processi produttivi a cominciare dalla messa in sicurezza degli impianti, che ovviamente ci preoccupava per l'ambiente e la salute dei cittadini». La Camera - ha infine precisato - ha votato oggi definitivamente il decreto legge che mette in sicurezza sia la filiera sia i lavoratori della filiera, estendendo loro anche la Cassa integrazione».

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