TARANTO - L’invasione di cinghiali in un fondo privato costa cara alla Regione Puglia. Il Tribunale di Taranto (seconda sezione area civile) ha condannato l’ente al pagamento di circa 42mila euro (cifra che, tra sorte capitale interessi e compensi, lievita di altri 10mila euro circa) nei confronti di un’azienda agricola di Castellaneta quale risarcimento dei danni patrimoniali subìti negli anni 2021, 2022 e 2023 alle colture di fico d’india ed alla produzione agricola, derivanti dagli attacchi di cinghiali.
Sostanzialmente sono tre gli elementi da rilevare. Mai, prima d'ora, in Puglia era stata emessa una condanna cosi severa a carico della Regione in tema di danni a fondi privati arrecati dalla fauna selvatica, in particolare dai cinghiali. Il giudice monocratico Valerio Seclì ha rilevato l’assenza di concorso colposo del danneggiato nella scelta di non recintare i fondi, se non con «filo elettrificato». Infine, la tipologia della coltura: un “banale” fico d'india che cresce spontaneo nel territorio pugliese.
Il Tribunale di Taranto ha così accolto la domanda presentata dall’azienda “Agri Paulownia Società Cooperativa”, rappresentata dall’avv. Giuseppe Clemente, condannando la Regione Puglia al pagamento in favore della società ricorrente della somma di complessivi 41.748,60 euro, oltre la rivalutazione monetaria secondo indici Istat, maggiorata di interessi legali.