TARANTO - Il presidente della sezione specializzata in materia di imprese del Tribunale di Milano, Angelo Mambriani, ha fissato per il 18 aprile prossimo l’udienza collegiale per decidere sull'ammissibilità della class action risarcitoria proposta contro l’ex Ilva da 136 cittadini residenti a Taranto e in comuni limitrofi, con l’assistenza degli avvocati Maurizio Rizzo Striano e Ascanio Amenduni. Relatore sarà lo stesso presidente Mambriani.
Ad annunciarlo è l'associazione «Genitori Tarantini», già promotrice dell’azione inibitoria collettiva presentata allo stesso Tribunale, che ha poi sospeso il giudizio in attesa della sentenza della Corte di Giustizia europea alla quale i giudici milanesi si sono rivolti chiedendo di stabilire se le norme della legislazione cosiddetta salva-Ilva siano o meno compatibili con il diritto comunitario.
Questa class action «ha un formale fine risarcitorio - sottolinea l’associazione Genitori Tarantini - in quanto chiede al giudice di liquidare una somma di danaro a ciascuno dei ricorrenti per compensare la violazione del loro diritto alla salute ed al sereno e tranquillo svolgimento della loro vita familiare, entrambi lesi dal grave inquinamento prodotto dagli impianti siderurgici».
L’ammontare del risarcimento procapite, in caso di accoglimento, sarà stabilito dal tribunale «secondo equità - puntualizza il movimento di genitori - all’esito del complesso giudizio. Sono chiamate a pagare Ilva in As, Acciaierie d’Italia spa e la società che la controlla, Adi Holding spa. La stessa somma di danaro verrebbe poi liquidata a ciascun aderente alla class action. Avranno diritto di aderire tutti i residenti in Taranto e comuni limitrofi, cioè circa 250mila persone».