TARANTO - La grande bandiera all’ingresso della Stazione navale di Mar Grande è a mezz’asta.
È il segno del lutto per la scomparsa del presidente Giorgio Napolitano che proprio sotto quel tricolore, 16 anni fa - era il 18 giugno del 2007 - sfilò per fare ingresso nella base che ospita la flotta militare italiana. Napolitano, che in qualità di Presidente era anche il massimo rappresentante delle Forze armate, volle celebrare nella sua prima visita a Taranto proprio la Marina Militare nel giorno della sua festa. Fu un colpo d’occhio eccezionale.
Il presidente della Repubblica ricevette gli onori dagli equipaggi delle navi «grigie» e dai giovani allievi del collegio navale Morosini imbarcati per l’occasione sulla nave Vespucci ormeggiata a Taranto. In rada per lui c’era l’intera flotta italiana.
Diciotto navi, diciotto compagnie, più di duemila uomini e donne a terra e 3.500 a bordo delle navi. La rappresentanza dei corpi speciali della Marina militare e gli uomini dell’allora Reggimento San Marco. In cielo, gli elicotteri e gli aerei della Marina. Il capo dello Stato aveva scelto di non parlare. Nessun discorso ufficiale. Ma in segno di affetto, prima di iniziare la rassegna degli equipaggi, aveva indossato un cappellino di cotone blu con la visiera che gli era stato donato dal «padrone di casa», l’allora capo di stato maggiore della Marina, ammiraglio Paolo La Rosa.
La portaerei Cavour non faceva ancora parte dello «skyline» della città e l’ammiraglia della flotta era il Garibaldi. Accompagnato dal ministro della Difesa, Arturo Parisi era passato davanti alle navi ricevendo il tradizionale e suggestivo «saluto alla voce» dagli equipaggi sul ponte sottolineato da ventuno colpi di cannone a salve. Napolitano in quella occasione aveva conferito la medaglia d’oro al valore di Marina alla memoria dell’ammiraglio Agostino Straulino, mitico comandante di Marina e oro alle olimpiadi di vela e aveva insignito la medaglia d’oro al valor di Marina al recordman dell’immersione in apnea, Enzo Maiorca. «Lei - gli aveva detto il presidente -, è sempre stato il mio mito». Il presidente della Regione dell’epoca era Nichi Vendola, il sindaco, Ezio Stefano, per la prima volta, in quella occasione, aveva indossato la fascia tricolore accomodandosi accanto a Gianni Florido, il rivale, al quale, pochi giorni prima, aveva soffiato, aggiudicandosela, la poltrona di primo cittadino.
La visita a Taranto del presidente Napolitano aveva scatenato anche non poche proteste. Le rappresentanze sindacali di base dell’Arsenale, avevano scritto una lettera aperta indirizzata al presidente in cui denunciavano, dopo la dichiarazione di dissesto economico del Comune, una città in ginocchio.