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Taranto, abusi su Nave Martinengo: nuove accuse a tre militari

 
Francesco Casula

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Francesco Casula

Taranto, abusi su Nave Martinengo: nuove accuse a tre militari

Anche la procura del capoluogo jonico, dopo quella militare, ha chiuso le indagini

Martedì 19 Settembre 2023, 11:11

TARANTO - Ufficiali costretti a mangiare in piedi, a servire aperitivi al comandante e soprattutto donne e uomini dell'equipaggio costretti a subire molestie sessuali. Un vero e proprio incubo, da quanto si legge nelle carte dell'inchiesta della procura di Taranto, la vita a bordo di Nave Martinengo, l'unità della Marina militare, quando al comando c'era il capitano di fregata Roberto Carpinelli.

Dopo la procura militare di Napoli, infatti, anche la procura ordinaria ionica ha chiuso le indagini partite dalle denunce fatte da alcuni militari che hanno portato sotto inchiesta, anche a Taranto dopo il capoluogo partenopeo, il comandante Carpinelli e altri due marinai. L'inchiesta della Squadra Mobile di taranto coordinata dal pubblico ministero Marzia Castiglia, ha evidenziato due ipotesi di reato: violenza sessuale e maltrattamenti.

I fatti sono gli stessi contestati dalla procura militare. Si tratta di episodi avvenuti quando l'unità della Marina era impegnata in un una missione in acque internazionali. Il primo, contestato all'ex comandante è di aver maltrattato quasi quotidianamente tre marinai con insulti e riferimenti sessuali: avrebbe lanciato contro di loro arance, mele, banane, cubetti di ghiaccio, bustine di maionese, tappi di sughero e di metallo con l'obiettivo di farli cadere a terra mentre portavano vassoi pieni di cibo. Non solo. A una delle donne in servizio a bordo era stato attribuito un nomignolo che ricordava un sex symbol di un vecchio telefilm e soprattutto era stata costretta a subire molestie sessuali: approcci fisici, mani sul corpo, sfioramenti al punto da costringere la marinaia a dichiararsi lesbica per sottrarsi a quelle continue vessazioni. Una dichiarazione che aveva però generato nuove minacce: in un'occasione, secondo quanto la donna ha denunciato, il comandante le aveva puntato contro un paio di forbici facendola indietreggiare fino a chiuderla in un angolo della mensa per provare a tagliarle i capelli senza riuscirci. La giovane militare avrebbe supplicato di smetterla, appelli disperati che l'hanno esaurita al punto da accasciarsi a terra per lo sforzo e la tensione emotiva: a salvarla era intervenuto un altro marinaio, anche lui finito nel mirino offensivo del comandante.

Ma anche nei confronti degli ufficiali, il comandante Carpinelli avrebbe avuto atteggiamenti oltraggioso che avrebbero causato ripercussioni psico-fisiche. Nelle carte dell'inchiesta si legge che per i commilitoni era diventato “oltremodo umiliante e degradante lo svolgimento delle mansioni” per via della compromissione del “loro equilibrio e benessere”.

L'atteggiamento del comandante, evidentemente, aveva anche favorito l'emulazione da parte di altri membri dell'equipaggio: anche gli altri due militari finiti sotto inchiesta, infatti, avrebbero assunto atteggiamenti molesti e irrispettosi nei confronti di giovani donne e uomini che prestavano servizio sulla nave. In particolare uno dei due chiedeva con insistenza a una collega rapporti accompagnando le parole con gesti oppure avvicinandosi e prendendola alle spalle mentre lavorava e dopo averla bloccata allungava le mani. Episodi che hanno generato secondo il pm Castiglia “un vistoso stato di malessere e di disgusto” che hanno spinto la donna a cambiare il proprio stile di vita: a bordo della nave si faceva sempre accompagnare dalle colleghe per non incontrarlo e addirittura fino a decidere di congedarsi dalla Marina Militare perché le era impossibile superare quello stato di disagio.

Gli indagati, difesi dall'avvocato Gianpaolo Grottoli, avranno 20 giorni di tempo dalla notifica dell'avviso di chiusura delle indagini per chiedere di essere interrogati o presentare memorie difensive: poi sarà il pm Castiglia a decidere se archiviare le accuse oppure chiedere l'avvio di un processo nei confronti dei tre.

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