MANDURIA - Si rafforzano le misure di tutela per il Primitivo di Manduria Doc e Docg. Gli interventi prevedono l’incremento dei controlli in vigna e lo stop alla rivendicazione di nuove superfici. Lo ha stabilito il Consiglio di amministrazione del Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria per preservare l’integrità della denominazione.
Il Consorzio ha infatti richiesto ed ottenuto da parte del Ministero dell’Agricoltura l’approvazione per l’incremento della percentuale dei controlli ispettivi in vigna da parte dell’ente di controllo Agroqualità. Tale provvedimento è stato immediatamente recepito da tutti i consorzi associati e, quindi, anche dal Consorzio manduriano ed applicato nell’intera area di produzione. Già a partire da domani Agroqualità intensificherà i suoi sforzi, intensificando i controlli in maniera massiccia. L’obiettivo è assicurare che tutte le pratiche di coltivazione e produzione all’interno del territorio del Primitivo siano in linea con gli standard di qualità e autenticità richiesti dalla denominazione. Particolare attenzione sarà riservata alla resa dell’uva per ettaro e alla conformità al proprio fascicolo aziendale. Le verifiche garantiranno che ogni fase del processo produttivo rispetti rigorosamente gli standard di qualità, preservando così l’identità e l’eccellenza del Primitivo.
Oltre all’aumento dei controlli, il Consiglio di amministrazione ha anche provveduto a fermare la rivendicazione di nuove superfici a denominazione Primitivo di Manduria Doc e Docg all’interno di tutti i 18 comuni dell’areale fino al 2026. Questa misura, sottoposta al vaglio della Regione Puglia, è stata condivisa ed approvata dal comitato vitivinicolo regionale e la sospensione sarà in vigore durante le campagne 2023/2024, 2024/2025 e 2025/2026, coinvolgendo tutti i nuovi impianti di Primitivo realizzati dopo il 31 luglio 2020, comprese le conversioni da altre varietà idonee diverse dal Primitivo, provenienti dal Piano regionale di riconversione vigneti.
Questo provvedimento avrà una durata di sei anni, sino al 2026 perché è in continuità con il precedente blocco stabilito nel 2020 che riguardava le produzioni delle campagne 2021/2022/2023. Le motivazioni sono spiegate dal presidente del Consorzio, Novella Pastorelli. «La necessità di istituire un nuovo blocco fino al 2026 per le rivendicazioni di nuove superfici vitate in continuità con il primo del 2021 - evidenzia - è emersa a seguito di un lungo confronto con i consulenti, con le associazioni di categoria e con la Regione Puglia al fine di garantire un riallineamento tra domanda ed offerta con un significativo miglioramento dei prezzi di Primitivo di Manduria Dop perché, come noto, un eccesso di produzione determina, inevitabilmente, uno stallo, una riduzione del prezzo e delle vendite. E’ assolutamente necessario ripristinare la giusta relazione tra qualità, prezzo e senso di coolness. L’obiettivo dei controlli rafforzati è garantire che non vi siano tentativi di imbroglio. È fondamentale che i tagli effettuati per fronteggiare la peronospora siano reali e che ogni passo del processo produttivo rispetti rigorosamente gli standard di qualità e autenticità richiesti dalla denominazione. In particolare, verrà posta attenzione speciale sulla verifica della resa dell’uva per ettaro e della conformità al proprio fascicolo aziendale».