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Taranto: partorire senza dolore, al Ss. Annunziata è record con 2mila nascite all'anno

 
Ottavio Cristofaro

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Ottavio Cristofaro

Taranto: partorire senza dolore, al Ss. Annunziata è record con 2mila nascite all'anno

Le gestanti ricoverate nell'ospedale sono supportate da un anestesista specializzato per alleviare il dolore del travaglio

Domenica 18 Giugno 2023, 12:44

TARANTO - Partorire senza dolore è possibile. La nostra inchiesta nei punti nascita della Asl di Taranto si sposta oggi all’ospedale Ss. Annunziata che, con i suoi quasi duemila parti all’anno, è il secondo punto nascita della Puglia (1865 parti nel 2022 e 754 nel 2023, sino alla data di ieri). Qui, infatti, è possibile partorire usufruendo della cosiddetta “partoanalgesia”, dal febbraio dello scorso anno tutti i giorni 24 ore su 24. Grazie all’impegno congiunto delle Unità Operative Complesse di Anestesia e Rianimazione e di Ostetricia e Ginecologia, è infatti possibile per le gestanti essere supportate durante il travaglio e il parto anche da un anestesista specializzato per alleviare il dolore, grazie a tecniche e farmaci adatti.

La partoanalgesia consiste infatti nella somministrazione di farmaci a bassissime concentrazioni che riducono il dolore senza però che la donna perda la sensibilità degli arti inferiori, che può anche continuare a muovere. La gestante continua così ad avvertire l’arrivo delle contrazioni, ma con dolore ridotto, e conserva la forza muscolare degli arti e dell’addome: può quindi camminare e spingere durante il percorso espulsivo.

Questa tecnica non presenta rischi per il bambino e non incide con l’allattamento al seno; può essere iniziata se vi è la richiesta materna, il travaglio è ben avviato e con il necessario nulla osta del ginecologo. La manovra viene eseguita da un anestesista esperto, in sala parto, in anestesia locale. La tecnica peridurale consiste nell’inserimento di un cateterino in sede lombare attraverso il quale vengono iniettati i farmaci per tutta la durata del travaglio. L’anestesia combinata spino-peridurale, prevalentemente utilizzata nell’ospedale tarantino, consiste nel posizionamento del cateterino peridurale preceduto dalla somministrazione degli stessi farmaci anche nello spazio spinale. La scelta della tecnica spetta all’anestesista in base alle caratteristiche della gestante e alla fase del travaglio. Il travaglio e il parto per alcune donne rappresentano una delle esperienze più dolorose della vita, che assorbe molte energie, limitando la partecipazione attiva e serena all’evento nascita: non è infatti infrequente che molte associno alla gioia della nascita del proprio figlio o figlia, il rimpianto di non aver potuto vivere appieno il momento a causa del forte dolore provato. Il dolore è percepito in modo differente e la scienza medica permette di venire incontro alle esigenze delle partorienti. Per poter accedere al servizio di partoanalgesia in tutta sicurezza, è necessario, come per ogni pratica medica, che la donna sia correttamente informata, che abbia effettuato l’anamnesi e che esprima il proprio consenso in maniera lucida. Il medico anestesista esamina la documentazione e certifica l’idoneità della gestante alla partoanalgesia. Se necessario, ovvero se il medico individua situazioni mediche particolari, la donna viene contattata per effettuare una visita anestesiologica prima del parto. Una volta acquisito l’ok per la procedura, la donna dovrà portare con sé, al momento del ricovero, la documentazione e gli esami richiesti: se la situazione medica lo permetterà, a travaglio ben avviato, con l’accordo tra il personale sanitario di ostetricia e quello di anestesia, la gestante potrà accedere alla partoanalgesia, quindi partorire in sicurezza con minore dolore.

Sul portale e sul canale YouTube della Asl Taranto è infatti disponibile un videocorso della durata di dieci minuti in cui il dottor Michele Cacciapaglia, direttore della Struttura Complessa di Anestesia, e la dottoressa Rosanna Amodio, anestesista referente del servizio di anestesia ostetrica, spiegano cos’è e come funziona la partoanalgesia.

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