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Taranto, Mimmo Nardelli ucciso in via Cugini da due colpi all’addome

 
Francesco Casula

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Francesco Casula

Taranto, Mimmo Nardelli ucciso in via Cugini da due colpi all’addome

Ieri eseguita l’autopsia sul corpo del 62enne freddato il 25 maggio. In un video pubblicato sui social network pochi giorni prima dell’omicidio la vittima aveva insultato e sfidato gli avversari

Mercoledì 07 Giugno 2023, 10:33

TARANTO - Sono due i colpi che hanno raggiunto e ucciso Mimmo Nardelli, il 62enne tarantino ammazzato a colpi di pistola lo scorso 25 maggio in via Cugini a Taranto. È quanto emerso dall’autopsia eseguita nel pomeriggio di ieri dal medico legale Liliana Innamorato scelta come consulente dal pubblico ministero Rosalba Lopalco che coordina l’indagine della Squadra mobile. Due quindi i proiettili calibro 9x21 che hanno trafitto il 62enne: entrambi hanno raggiunto l’addome. All’esame autoptico ha preso parte anche Paola Corsignano Carrieri, docente universitaria ed esperta di balistica che coadiuverà il medico legale nella ricostruzione della dinamica del delitto. le due consulenti, entro prossimi due mesi, dovranno inviare la perizia al pm Lopalco nella quale dovranno rispondere ai quesiti posti dal magistrato rispetto non solo al numero di colpi e alla zona colpita, ma anche la vicinanza del killer rispetto alla vittima e ogni altra informazione che possa servire alle indagini. L’avviso giudiziario per l’esecuzione dell’autopsia è stato notificato nei giorni scorsi anche a 5 familiari della vittima, alcuni dei quali assistiti dall’avvocato Riccardo Mele.

Intanto proseguono le indagini dei poliziotti, guidati dal vice questore Cosimo Romano, per risalire all’identità e al movente del delitto. Tra i diversi elementi acquisiti dagli inquirenti c’è anche un video che Nardelli aveva pubblicato sul social network Tik tok poco prima dell’agguato. Un video nel quale, con fare ironico, il 62enne si rivolge a presunti avversari con parole cariche di rabbia. «Non lo volevo fare questa cosa qua - esordisce guardando lo smartphone - perché i “cosiddetti” si stanno gonfiando e anzi si sono gonfiati. Con i mongoloidi come cazzo si fa? Come lo devo spiegare? Parlate, ridete - continua Nardelli - pensate che mi sono abbassato a qualche livello strano perché faccio dei video... se lo sto facendo è solo perché sto deviando: devio la mente perché non voglio più tornare a fare le cose che ho sempre fatto nella vita». Parole che sembrano fare riferimento al suo passato criminale: Nardelli, infatti era uscito dal carcere ad agosto 2022 dopo aver scontato 17 anni di reclusione come autore materiale dell’omicidio di Alessandro Cimoli, il 27enne ucciso il 31 agosto del 2005 all’uscita di una masseria abbandonata, nelle campagne tra Faggiano e Talsano. «Sto tranquillo, vivo la vita mia - spiega nel video il 62enne - me la sto godendo da morire». Col passare dei secondi, tuttavia, il tono cambia al punto da invitare i suoi avversari a cercarlo: «Potete essere anche cinquecento: da solo basto e avanzo con tutti». Fino ad arrivare ale ultime parole che suonano sinistre e minacciose: ««Io sono sempre io, io sono sempre io - ripete per dare forza al concetto - non ve lo scordate». E forse, proprio questo video, potrebbe aver spinto il sicario a prendere l’iniziativa. Alle 21.30 del 25 maggio ha aperto il fuoco: dei diversi colpi esplosi, due sono andati a segno. Soccorso da un vicino è morto poco dopo il suo arrivo in ospedale. E per ora la caccia al killer continua.

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