Domenica 07 Settembre 2025 | 09:44

Grottaglie, sequestra e tortura la compagna: 32enne finisce a processo

 
Francesco Casula

Reporter:

Francesco Casula

Grottaglie, sequestra e tortura la compagna: 32enne finisce a processo

Dopo averla legata e colpita, le ha chiuso la bocca con una maglia

Domenica 14 Maggio 2023, 09:20

TARANTO - Ha sequestrato e torturato la fidanzata: prima l’ha pestata e poi l’ha addirittura «incaprettata» legandole tutti gli arti del corpo. Una storia che sembra la trama di un film horror, ma che purtroppo è realmente accaduta a Grottaglie, poco meno di un mese fa. Un «brutale e crudele pestaggio» - come lo ha definito la Procura - avvenuto il 17 aprile scorso e rimasto segreto fino a oggi. Un ultimo atto di una storia di violenza iniziata purtroppo diverso tempo prima. Prima gli insulti, le umiliazioni e poi, come spesso accade, la violenza anche fisica che questa volta ha assunto contorni quasi sadici. La vittima è una ragazza di 29 anni: è stata lei a raccontare il calvario che le ha inflitto il suo ex fidanzato, un 32enne di Grottaglie arrestato dai poliziotti del Commissariato.

Il pubblico ministero Francesco Ciardo, che ha coordinato le indagini, ha chiesto e ottenuto dal gip Giovanni Caroli il decreto di giudizio immediato: un atto che vista la significativa mole di indizi raccolti, consente all’accusa di avviare direttamente il processo saltando la fase dell’udienza preliminare. Le accuse nei confronti del 32enne, difeso dagli avvocati Rosario Orlando e Maira Palombella, vanno dal maltrattamento al sequestro di persona, dalle lesioni fino alla tortura.

Quel giorno di aprile, all’apice dell’ennesima lite, il 32enne ha prima insultato e poi picchiato la fidanzata: ha iniziato spingendola e facendola cadere e poi colpendola con schiaffi, calci e pugni su di lei. Non sazio di quella violenza, l’ha intrappolata legandola a una sedia e le ha infilato una maglia in bocca mentre continuava a colpirla con pugni e ceffoni. Quando ha sciolto i legacci, la vittima ha pensato che quel martirio fosse finito, ma purtroppo non è andata così: dopo averla momentaneamente liberata, infatti, il 32enne l’ha obbligata a stendersi sul letto a pancia in giù per legarla di nuovo. Le ha stretto i polsi e le caviglie «facendo passare – si legge nell’atto d’accusa – la corda tra entrambe le legature dietro la schiena in modo da mantenere tutti gli arti in tiro». Una pratica, chiamata in gergo «incaprettamento». Ma purtroppo neppure questo è bastato, stando alla denuncia, a soddisfare la sete di violenza: anche quando la donna era in quelle condizioni l’ha picchiata ancora con pugni e calci e poi addirittura l’ha colpita sulla schiena con il telaio della sedia a cui l’aveva bloccata poco prima. Azioni che secondo il pm Ciardo configurano anche il reato di tortura: il magistrato parla infatti di «condotte violente» eseguite «brutalmente e con crudeltà, incurante della sofferenze e dei lamenti» della compagna. Condotte che hanno provocato non solo ferite in diverse parti del corpo – tra cui il cranio, il volto, gli arti inferiori e superiori e la schiena – ma anche «un verificabile trauma psichico» a causa del «trattamento inumano e degradante».

Il processo nei confronti del 32enne inizierà a settembre: la ex fidanzata, attraverso l’avvocato Diego Maggi, si costituirà parte civile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)