TARANTO - «Torna ad essere estremamente critica la situazione dell’indotto ex Ilva di Taranto». Lo afferma il presidente di Confindustria Taranto Salvatore Toma, aggiungendo che il comparto ha «atteso con fiducia che, dopo le dichiarazioni di apertura del Ministro Urso su una risoluzione anche parziale ma soddisfacente della situazione complessiva, la condizione delle aziende fornitrici potesse registrare un momento di svolta. Così non è stato».
Queste imprese, osserva Toma, «non hanno mai realmente risolto la loro situazione di sofferenza finanziaria dovuta ai ritardi dei pagamenti da parte di Adi. Dopo un breve periodo di apparente stasi, dovuto a corresponsioni parziali dei crediti - successive alle iniezioni di liquidità da parte del Governo- la situazione è tornata ad essere molto critica, e per alcune di queste aziende lo è anche molto oltre la soglia di tolleranza».
Secondo il presidente di Confindustria Taranto «è evidente che una condizione di tale portata non possa passare inosservata: al Governo chiediamo di intervenire sulla questione perché, se da una parte i 680 milioni di liquidità possono essere serviti a risolvere la situazione creditizia dei grandi fornitori, come auspicato, dall’altra i fornitori locali continuano a vivere una condizione pesantissima e non più sostenibile». «Come Confindustria - conclude - ci attiveremo da subito per un intervento tempestivo del Mimit sulla questione».