TORRICELLA - «Non è pensabile immettere nel sistema un nuovo soggetto». È racchiusa in una frase detta dal funzionario Vito Carbone davanti alla terza commissione permanente della Regione Puglia la vicenda della chiusura del centro dialisi di «Santissimi Medici» Torricella da parte della Nephrocare. Una serrata unilaterale datata agosto 2021 e che costringe da allora dodici pazienti dializzati più i villeggianti estivi a compiere viaggi estenuanti tre volte a settimana verso altre strutture della provincia di Taranto, tra cui la stessa Nephrocare di Taranto, che ha usufruito dei pazienti nonostante la grave condotta. Per comprendere la gravità della vicenda però bisogna riavvolgere il nastro e ripartire dal momento successivo alla chiusura. Il 19 novembre 2021 i funzionari regionali invece di sanzionare la società, che doveva garantire una prestazione salvavita e rispettare il fabbisogno del territorio, decidono di concedere a Nephrocare altri giorni di tempo per riattivare il servizio dialisi e, con una determina, ne richiedono l’immediata riapertura per «disfunzioni assistenziali».
Nel frattempo, il 14 settembre 2021, si fa avanti una nuova società, la New Dreams, presentando un’istanza di autorizzazione al comune di Torricella, garantendo parità di condizioni economiche e occupazionali. Il 17 gennaio 2022 il comando dei carabinieri N.A.S. di Taranto e il giorno successivo il dipartimento di prevenzione dell’Asl di Taranto da un controllo fanno emergere che nella struttura non è presente nessun macchinario e nessun paziente ma solo una funzionaria amministrativa, lì per l’ispezione. Tre giorni dopo, davanti all’evidenza, il dipartimento della Regione revoca la concessione alla Nephrocare, che però fa ricorso, perdendolo prima davanti al Tar e poi al Consiglio di Stato. I giudici di Palazzo Spada nella sentenza suggeriscono alla Regione Puglia anche la necessità di applicare dei “provvedimenti disciplinari”.
Nell’aprile 2022 alla luce della condotta della società e dell’ammissione della stessa Asl di Taranto di un fabbisogno di posti letto per dializzati sul territorio, ci si aspetta la riapertura del centro e l’assegnazione all’unica società presente fino a quel momento, ovvero la New Dreams. I funzionari regionali però non demordono e così, nel voler dare ancora speranza a Nephrocare, pensano a un bando, che viene aperto il 9 settembre 2022 con scadenza il 7 novembre.
Al momento la Gazzetta ha potuto verificare che la New Dreams ha avanzato una nuova istanza e sarebbero presenti la Nephrocare o la Santissimi Medici, società proprietaria di Piero Carratta che aveva venduto a Nephrocare sia il centro dialisi di Torricella che di Taranto. Alla Gazzetta risulta inoltre una coincidenza: l’immobile di Torricella dove svolgeva il suo operato la Nephrocare risulta essere di proprietà di Carratta, che tra l’altro possiede il suo studio all’interno del centro dialisi SS Medici Taranto. Allo stato attuale i dializzati e l’intero territorio sono in attesa dell’esito del bando, mentre la New Dreams ci ha comunicato che le è stato negato l’accesso agli atti (dovuto per legge, ndr) per conoscere i soggetti partecipanti. I rappresentanti sindacali e le associazioni datoriali stanno valutando l’invio di un esposto alla Procura della Repubblica, fino a questo momento soggetto assente da uno spettacolo degradante per la sanità pugliese e avvilente per il territorio tarantino.