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Ex Ilva: attivista malata di leucemia: «Fermate il benzene killer». Ambientalisti depositano esposto

Ex Ilva: attivista malata di leucemia: «Fermate il benzene killer». Ambientalisti depositano esposto

 
Redazione online

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Benzene a Taranto, l'ex Ilva «accusa» l'Eni

Le associazioni ambientaliste riunite nel Coordinamento Taranto hanno depositato un esposto in Procura attraverso il quale chiedono alla magistratura di indagare sui picchi di benzene registrati in città nelle ultime settimane

Venerdì 17 Febbraio 2023, 17:22

TARANTO - Le associazioni ambientaliste riunite nel Coordinamento Taranto hanno depositato un esposto in Procura attraverso il quale chiedono alla magistratura di indagare sui picchi di benzene registrati in città nelle ultime settimane, mettendoli in collegamento alle emissioni dello stabilimento siderurgico e aggiungendo che si tratta di una sostanza che l’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro ha classificato come cancerogeno certo per l’uomo. Nel corso di una conferenza stampa, Alessandro Marescotti di Peacelink, Celeste Fortunato del movimento Tamburi Combattenti (attivista che si è ammalata di leucemia) e Bartolomeo Lucarelli di LiberiAmo Taranto hanno evidenziato come siano stati rilevati picchi orari di benzene anche di 43 microgrammi su metro cubo quando in California, ad esempio, il valore soglia è di 27 microgrammi. In Italia, hanno spiegato, invece non c'è un valore medio che tutela la salute. Nell’esposto sono state inserite le risposte fornite da Asl e Arpa alle richieste di informazioni presentate dall’eurodeputata Rosa D’Amato (Greens) e dal consigliere comunale Antonio Lenti (Europa Verde) da cui emergerebbe, secondo gli ambientalisti, «l'inerzia dell’ente di controllo Ispra e del Ministero dell’Ambiente». Alessandro Marescotti ha motivato il no del coordinamento ambientalista all’ultimo decreto cosiddetto salva-Ilva, presentando una «Moral suasion» chiamata «Offensiva della tenerezza» con l'invio ai parlamentari di «immagini e video che sono un pugno allo stomaco: bambini che si ammalano, eccessi di tumori, una condanna per troppe persone che hanno l’unica colpa di vivere a Taranto». «Auspichiamo che i parlamentari - ha detto Marescotti - votino secondo coscienza e non per disciplina di partito quando in aula, per Senato e Camera Deputati, si voterà per la conversione in legge del decreto che ripristina lo scudo penale».

«L'Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro ha classificato il benzene come cancerogeno certo per l’uomo, evidenza associata all’insorgere delle leucemie, tra le quali quella da cui sono affetta, la mieloide acuta. Sulla base di tali evidenze, l’Organizzazione mondiale della sanità ha affermato che sono necessarie azioni da parte della sanità pubblica per ridurre l’esposizione al benzene nei lavoratori e nella popolazione in generale. Ma tutto questo sembra non interessare al potere politico». Così Celeste Fortunato, 45enne attivista tarantina, malata di leucemia, che ha raccontato il suo calvario nel corso di una conferenza stampa in cui le associazioni riunite nel Coordinamento Taranto hanno annunciato di aver depositato un esposto in Procura chiedendo alla magistratura di indagare sui picchi di benzene registrati nelle ultime settimane, che gli ambientalisti mettono in relazione alle emissioni dello stabilimento siderurgico Acciaierie d’Italia. Al potere politico «non interessano - ha aggiunto Celeste - le conseguenze sanitarie delle emissioni dell’Ilva che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha calcolato per il passato tra le 27 e le 43 morti premature ogni anno; non interessa che tra gli anni 2002 e 2015 siano nati 600 bambini con malformazioni congenite; non interessa che il latte materno sia contaminato, che una elevata percentuale di donne soffra di pre-menopausa e che negli uomini aumenti la sterilità». "La nostra - ha denunciato l’attivista - è una popolazione dimenticata dal potere politico che tuttavia è sempre così sollecito a emanare decreti legge per agire d’urgenza per dare continuità alla produzione e per fornire uno scudo penale che eviti nuovi processi come Ambiente Svenduto».

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