TARANTO - Refertare in sala da remoto? Al reparto di Pneumologia si può fare. La telemedicina è diventata una realtà che offre un’opportunità in più ai pazienti grazie al recentissimo acquisto rappresentato dal microscopio-scanner. L’apparecchiatura sarà utilizzata fisicamente dal team coordinato dal dottor D’Alagni e in remoto dal reparto di Anatomia Patologica diretto dal dottor Michele Pirrelli. Grazie a questa strumentazione altamente tecnologica si abbattono le distanze e si riducono i tempi, migliorando il servizio offerto al cittadino.
L’anatomopatologo che prima faceva consulenza recandosi all’Ospedale “Moscati” per analizzare il vetrino, oggi potrà garantire lo stesso servizio rimanendo nei laboratori del “Santissima Annunziata“, refertando a distanza. Un approccio multidisciplinare in remoto per un teleconsulto specialistico che riduce i tempi della procedura, tutelando la sicurezza del paziente. Dopo un periodo di prova di tre mesi in cui è stata valutata l’efficacia del sistema, l’azienda ha provveduto all’acquisto del microscopio-scanner per citoassistenza. È con grande soddisfazione che il direttore dell’Unità Operativa Complessa di Pneumologia, Giancarlo D’Alagni, commenta il nuovo traguardo di cui il suo reparto, in collaborazione con l’anatomia patologica si fa pioniere. «È questo il futuro della diagnostica oncologica per la cura del tumore del polmone. Grazie al microscopio-scanner possiamo garantire procedure limitate nel tempo che riducono le complicanze in sala endoscopica per i pazienti, ampliando l’offerta diagnostica dell’Asl di Taranto. Se tutto ciò è possibile è merito della direzione strategica per il costante supporto».
Ma come funziona questo strumento che non occupa un grande spazio ma incide positivamente sulla qualità del servizio. La realizzazione della diagnosi si avvale del patologo in sala endoscopica che, attraverso una colorazione rapida del materiale citologico analizzato sul vetrino, osservato al microscopio, può esprimere parere di congruità e già indirizzare il giudizio diagnostico, senza che ciò comporti la ripetizione della procedura come prima poteva accadere qualora il prelievo non risultasse idoneo. Nello specifico, il microscopio-scanner per citoassistenza da remoto è fondamentale per la caratterizzazione di prelievi citologici in corso di procedure endoscopiche in pazienti con sospetto tumore del polmone, mantenendo l’anatomopatologo nel proprio laboratorio.
«L’apparecchio – precisa il direttore D’Alagni – per telepatologia permette la scansione digitale di immagini ad altissima risoluzione, condivisibili su rete aziendale, con postazione remota di anatomia patologica da cui si può in tempo reale sia visualizzare le immagini che comandare gli spostamenti e gli ingrandimenti del microscopio». Una tecnologia all’avanguardia che permette un lavoro in sinergia tra due reparti fisicamente distanti, alleggerendo il carico emotivo anche del paziente che, al termine della procedura endoscopica, è consapevole di un indirizzo diagnostico. Il dottor Pirrelli interpellato sul nuovo strumento e sulla sinergia con la Pneumologia esprime apprezzamento per il lavoro di squadra dei due reparti. «L’opportunità offerta dalla microscopia digitale - chiarisce - è doppiamente utile nel campo della patologia tumorale polmonare perché consente di valutare le biopsie, ovvero piccoli frammenti su cui fare la diagnosi di tumore e le indagini biomolecolari che consentiranno all’oncologo di impostare la terapia nei casi in cui non vi è indicazione dell’opzione chirurgica».