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Il vino danneggia il cervello: è polemica. Il consorzio di Manduria: «No a terrorismo e disinformazione»

 
Redazione online

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Produttori ed enologi pugliesi non ci stanno, fa male solo abuso

Lunedì 23 Gennaio 2023, 15:34

21:01

TARANTO - «Terrorismo e disinformazione». Così commenta l’avvocato Novella Pastorelli, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria in ordine all’intervento che Antonella Viola, biologa, ricercatrice e docente all’Università di Padova, ha rilasciato, in cui ha appoggiato la scelta dell’Irlanda, approvata dalla Commissione europea, di equiparare alcol e sigarette e di inserire nell’etichetta degli alcolici gli avvertimenti sui danni alla salute. La Viola ha poi anche affermato che bere un paio di bicchieri fa rimpicciolire il cervello. A farle eco l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, ex assessore alla sanità della Regione Puglia e tutt'ora consigliere regionale con Emiliano. "Dichiarazione gravissime che potrebbe avere ripercussioni sostanziali per l’intero comparto economico vitivinicolo nazionale ed internazionale», afferma Novella Pastorelli. Parole condivise anche da Damiano Reale, presidente del Consorzio del Salice Salentino doc, da Angelo Maci, presidente del Consorzio di Brindisi e Squinzano, da Francesco Liantonio, presidente del Consorzio dei vini doc e docg Castel del Monte e di Massimo Tripaldi, presidente di Assoenologi Puglia Basilicata e Calabria. Persino l’infettivologo Matteo Bassetti, a qualche ora di distanza dalle dichiarazioni di Viola, ha replicato contro la collega incauta.

«A nome di tutta la filiera dei vini di qualità ed in particolare delle Denominazioni e dei Consorzi di tutela della Puglia affermo indiscutibilmente che non è il vino a far male ma l'abuso. - continua Pastorelli - Pertanto tutti coloro che condividono dichiarazioni di tale gravità, devono assumersene le responsabilità del disastro economico che possono provocare con le loro parole sia alla loro nazione che alle singole filiere di produzione, da quella centrale dei viticoltori che sono il cuore pulsante dell’agricoltura a quella dei trasformatori e non per ultima degli imbottigliatori. Ho la spiacevole sensazione che affievolite le luci sulla pandemia qualcuno debba cercare - aggiunge - il modo di rimanere sotto i riflettori e per tale ragione occorre sposare altre tesi visto che quelli della pandemia sono ormai quasi concluse».

«In Italia e soprattutto in Puglia il vino non è una bevanda, è molto di più - conclude Pastorelli - E’ cultura, è racconto dei territori, è parte di una tradizione secolare oltre che una componente della Dieta Mediterranea, una dieta sana ed equilibrata e che è anche patrimonio immateriale dell’umanità; dunque il vino non può essere criminalizzato». 

INFURIA LA POLEMICA: L'ANTEFATTO

Antonella Viola, ricercatrice e docente all’Università di Padova, ha detto in un intervento su Rai Radio 1 che anche un consumo moderato di alcool «danneggia il cervello e aumenta il rischio di tumori». La ricercatrice ha spiegato a Mondo Nuovo che «diversi studi hanno confermato che anche un consumo moderato di alcol può favorire lo sviluppo di alcuni tipi di cancro. Tra cui quello del colon e quello del seno e della mammella». Viola ha anche che gli studi scientifici hanno confermato che anche un drink al giorno aumenta del 6% nella donna il rischio di cancro alla mammella e già col secondo bicchiere questo rischio aumenta del 27%. «L’alcol, qualunque tipo di alcol, anche quello contenuto nella birra, nel vino, nell’aperitivo, è un cancerogeno» ha ammonito la ricercatrice. Secondo la quale la “dose giusta” di alcool è zero: «I danni epatici visibili, come l’accumulo di grassi oppure l’epatite, cioè l’infiammazione del fegato, o peggio ancora la cirrosi epatica, sono certamente associati a un consumo non occasionale di alcol». Viola ha commentato la legge irlandese che prevede etichette su liquori e birra come sulle sigarette. Che si applica solo ad alcuni prodotti. Oggi è arrivata la risposta di Matteo Bassetti. L’infettivologo genovese ha usato l’ironia su Facebook per replicare alla collega: «Antonella Viola ha detto che il vino rimpicciolisce il cervello ed è paragonabile all’amianto per i suoi danni. Si è definita astemia anche se si concede un calice solo nei ristoranti stellati. Ha raggiunto livelli di scienza elevatissimi. Inarrivabili per chi ama il vino. Cin Cin!!». Poi lo scatto con il bicchiere di vino a chiudere il dibattito.

 

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