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Martina Franca, un’attesa breve e il trapianto di rene gli salva la vita

 
Ottavio Cristofaro

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Ottavio Cristofaro

Trapianto

foto d'archivio

Era in lista soltanto da 50 giorni, poi il provvidenziale arrivo dell'organo compatibile

Domenica 27 Novembre 2022, 12:42

12:44

MARTINA - In lista d’attesa per il trapianto ci è rimasto appena cinquanta giorni. Una sera di qualche settimana fa arriva la telefonata dall’ospedale di Padova: c’è un rene pronto per essere trapiantato. È la storia di un martinese di 67 anni, che vuole rimanere anonimo, ma che rappresenta la testimonianza di come la vita talvolta sappia riservarci delle sorprese.

Per anni la sua vita è rimasta legata alla macchina della dialisi, necessaria per continuare a vivere. Nel frattempo ha continuato a lavorare, a mandare avanti la sua famiglia e la sua impresa, ma ogni notte il suo corpo doveva essere collegato a quella macchina. A complicare il tutto in questi anni ci ha pensato anche un melanoma, in questi casi l’iscrizione nel registro dei trapianti è impossibile. La malattia è stata affrontata di petto e poi superata, e decorso un certo periodo è possibile mettersi in lista per accendere la speranza di ottenere un organo compatibile.

L’iscrizione in lista è avvenuta il 1° settembre scorso, fino alla chiamata, la partenza immediata, l’arrivo a Padova, gli accertamenti e gli esami: il trapianto è una corsa contro il tempo. Il pomeriggio era già sotto i ferri e dopo qualche ora il risveglio. Il recupero è stato veloce e quasi immediato il ritorno a Martina Franca.

Ci racconta del sentimento di gratitudine che si prova dopo aver ricevuto in dono un organo da uno sconosciuto, da una persona che oggi non c’è più, ma che ha dato la possibilità ad altri di vivere.

Lo scorso anno per il nostro Sistema Sanitario Nazionale, è stato l’anno della ripresa post-pandemica, ed anche l’attività di donazione e trapianto è ritornata ai numeri del 2019, dopo la lieve flessione del 2020. Va sottolineato il grande impegno dei sanitari, soprattutto quelli in servizio nelle terapie intensive, e nei centri trapianto. Un segnale positivo arriva dalla riduzione dei tassi di opposizione registrati nelle rianimazioni: nella grande maggioranza dei casi si tratta di opposizioni riferite dai familiari del potenziale donatore, ma in circa un quinto dei casi l’opposizione è stata rilasciata in vita. Cresce sempre di più il numero dei cittadini che decidono di manifestare la volontà alla donazione in occasione del rilascio o del rinnovo della carta di identità in Comune. Il 2021 è stato da questo punto di vista un anno positivo, perché sono state recepite più di 3 milioni di dichiarazioni di volontà, con la più alta percentuale di “sì” mai raccolta da quando esiste la possibilità per i cittadini maggiorenni di esprimersi con queste modalità. La crescita delle donazioni si è tradotta in un aumento del numero di trapianti da donatore deceduto, ma anche da donatore vivente.

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