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L’Italia in Qatar c’è: la nostra Marina vigila sulla sicurezza del mare, a capo un comandante tarantino

 
Maristella Massari

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Maristella Massari

L’Italia in Qatar c’è: la nostra Marina che vigila sulla sicurezza del mare

Il capitano di fregata tarantino, Emanuele Morea, è a capo del nuovissimo pattugliatore «Thaon di Revel»

Martedì 22 Novembre 2022, 14:23

14:53

TARANTO - Non c’è la nazionale italiana, ma c’è un bel pezzo di Puglia - e in particolare di Taranto - a rappresentare l’Italia ai mondiali del Qatar.

Oltre ai militari del 16° Stormo dell’Aeronautica militare di Martina Franca, impegnati nei controlli anti drone nei pressi degli stadi, in questi giorni in Qatar a garantire la sicurezza delle acque internazionali per prevenire traffici illeciti e attività terroristiche in occasione dei mondiali Fifa, c’è anche una delle navi più tecnologiche e moderne della Marina Militare italiana, il pattugliatore polivalente d’altura Thaon di Revel.

Al comando dell’unità navale, una delle ultime consegnate alla Marina, c’è il capitano di fregata tarantino Emanuele Morea. La sua nave è inserita nell’operazione «Orice» (l’Orice d’Arabia è l’animale nazionale del Qatar), missione bilaterale del nostro Ministero della Difesa di supporto alle Forze Armate del Qatar per la sicurezza dei Mondiali di calcio in programma dal 20 novembre al 18 dicembre. Il contingente italiano - complessivamente - comprende circa 560 militari delle Forze Armate e dell’Arma dei Carabinieri. Il comando dell’operazione a terra è affidato al Generale di Brigata Giuseppe Bossa, comandante della Brigata “Sassari”. Tutte le attività della «joint task force» italiana sono svolte sotto il coordinamento del Comando operativo di vertice interforze della Difesa.

Il pattugliatore Thaon di Revel ha il compito di vigilare sullo spazio marittimo e aereo operando in piena sinergia con assetti aeronavali di altri Paesi quali Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Pakistan e Turchia. La Marina Militare, inoltre, contribuirà alla sicurezza delle acque in prossimità della costa mediante il veicolo subacqueo a guida autonoma «Remus 100», utile per identificare la presenza di oggetti pericolosi presenti sul fondo del mare.

«Questa unità navale è un pattugliatore polivalente d’altura ed è tra le più nuove ed avveniristiche navi della Marina Militare - ha spiegato il comandante Morea -. È un programma concepito, progettato e realizzato completamente in Italia e che rappresenta lo stato dell’arte della cantieristica italiana e dell’industria nazionale della Difesa. La nave è stata costruita in piena sinergia e profonda collaborazione tra l’industria privata e la Marina, in particolare con il suo primo equipaggio».

«Il progetto prevede la realizzazione di 7 unità - precisa il comandante Morea - di cui il Thaon di Revel è la prima in versione leggera, a cui seguiranno le versioni Light plus e Full».

Proprio in questi giorni alla Marina è stata consegnata una unità gemella che ha preso il nome di «Francesco Morosini» e che, nei prossimi mesi giungerà a Taranto per completare le procedure di addestramento. Tra le principali novità di questa classe di pattugliatori, c’è l’avveniristico “Naval Cockpit”. «Si tratta di un sistema integrato - spiega il comandante del Tahon di Revel, Morea -, che permette a due soli operatori di condurre, da un postazione della plancia di comando, sia la parte condotta della navigazione e propulsione sia la condotta delle operazioni aeronavali attraverso i sistemi di comando e controllo».

«Questa è sicuramente una nave giovane - aggiunge -, ma abbiamo già avuto diversi battesimi operativi affrontati con grandi soddisfazioni. Ho seguito personalmente l’allestimento e la costruzione di questa unità da 3 anni a questa parte - sottolinea il capitano di fregata tarantino -, fino al giorno della consegna alla Marina, avvenuta il 18 marzo di quest’anno. Non nascondo che sia una grande emozione per me e per il mio equipaggio vedere il frutto di anni di lavoro e preparazione e constatare quanto siamo riusciti a fare in questi ultimi mesi di operatività». L’unità navale, dopo aver svolto la scorsa estate il tirocinio navale presso il Centro Addestramento Aeronavale di Taranto, è partita dalla base navale di la Spezia il 12 agosto per la sua prima missione operativa.

«Siamo stati impegnati per il primo periodo in supporto all’operazione europea Atalanta - dice ancora il capitano di fregata Emanuele Morea -, per la lotta alla pirateria nel Golfo di Aden, dopodiché il Thaon di Revel ha preso parte all’operazione “Agenor” per la salvaguardia della libertà di navigazione nello stretto di Hormuz. Questa missione - conclude l’ufficiale tarantino -, è al momento sotto comando italiano e noi siamo stati l’unità di bandiera dell’operazione, imbarcando per la prima volta nella storia della missione lo staff internazionale a bordo di una nave».

Al termine della stessa missione, la nave rientrerà a Taranto, porto destinato dalla forza armata come base operativa del pattugliatore.

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