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Taranto, al via l’evento Re-think focus sulla Transizione

 
Valentina Castellaneta

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Valentina Castellaneta

Taranto, al via l’evento Re-think focus sulla Transizione

Maraschio: l’Idrogen valley sarà una conquista per la Regione

Martedì 04 Ottobre 2022, 13:33

TARANTO - «È una sfida possibile, abbiamo investito tanto come Regione su questo progetto. Puntare alla decarbonizzazione è stato uno degli obiettivi della Regione Puglia e l’idrogen valley sarà davvero una conquista per questa regione»: a dirlo è Anna Grazia Maraschio, assessora all’Ambiente della Regione Puglia, a margine della cerimonia di apertura di Re-think, in scena al Dipartimento Jonico dell’Università degli Studi di Bari a Taranto fino a domani. L’evento è organizzato da Tondo in collaborazione con Eurota ETS, Eni e Comune di Taranto. Sono 6 le aree tematiche toccate dagli interventi di 80 tra relatori e moderatori. «La transizione - ha detto l’assessora - non sarà un processo facile. Noi ne siamo assolutamente consapevoli, ecco perché si deve continuare ad investire nella ricerca. Noi siamo in una prima fase, già avanzata, ma certamente si continuerà a lavorare per ottenere il massimo dei risultati, evidentemente tenendo conto anche dell’impatto economico».

Che la transizione non sarà un processo facile, ma necessario, lo ha sottolineato anche il vice sindaco Fabrizio Manzulli, durante il suo saluto istituzionale all’inizio del forum. In fondo il Re-think è proprio questo: ripensare all’economia circolare e con essa alle energie rinnovabili, alla mobilità sostenibile, all’agri-food, all’economia del mare, alla risorsa acqua, e valorizzazione dei rifiuti. Aree tematiche che, per altro, sono protagoniste del forum. «Noi siamo qui per cercare di aumentare sempre di più i progetti sull’economia circolare» dice Francesco Castellano, fondatore di Tondo, una organizzazione che si focalizza sulla diffusione di approcci e concetti di economia circolare. «Vogliamo che Re-think sia un po’ un incubatore di idee - spiega - che faccia nascere nuovi progetti e che in parte anche noi, caso mai, li accompagniamo alla nascita. Ci piace anche definirlo una sorta action-tank (dalle parole ai fatti). Io - afferma Castellano - invito i ragazzi a seguire questa onda green. Perché creerà un insieme di posti di lavoro e quindi cogliere questa opportunità partendo dalla formazione in questi ambiti, per poi lanciare delle attività o entrare nelle aziende che operano già in questi ambiti». In programma c’è anche un Hackathon che si tiene parallelamente all’evento Re-think Taranto, a cui partecipano studenti universitari e dottorandi. I team concorrono per ottenere il premio di 2.500 euro in voucher. «L’Hackathon - afferma l’assessore Gianni Azzaro - è parte integrante del Re-think per stimolare i giovani universitari a partecipare. Uno degli obiettivi è finanziare uno dei progetti meritevoli e tramutare la startup in una attività economica reale per realizzare nuovi posti di lavoro».

«L’idrogeno è visto come una delle vie di decarbonizzazione, non è l’unica, ma ha un elevato potenziale» spiega Andrea Pisano di Eni, che chiarisce: «in un mondo sempre più elettrificato dove le rinnovabili, il fotovoltaico e l’eolico permeeranno sempre più il sistema energetico, l’idrogeno è un buon complemento: sopratutto in quei settori dove si fa fatica ad elettrificare e dove serve una soluzione per decarbonizzare, quindi i settori come le acciaierie, il settore della carta, della ceramica, o anche il trasporto pesante. Svilupparlo non è facile perché è estremamente costoso oggi produrlo, per questo c’è bisogno di attivare tutte le leve a nostra disposizione. Allo stesso tempo avere il supporto da parte dei Governi, da parte della Commissione Europea nel sostenere le progettualità, almeno inizialmente, in modo da renderle economiche e sempre più competitive». «Taranto - evidenzia Pisano - è ben posizionata sia dal punto di vista delle rinnovabili: eolico, solare. Sia dal punto di vista del settore industriale, che è proprio quello che a volte manca: una domanda di idrogeno. Taranto ha tutti gli elementi per rappresentare quelle che chiamano le idrogen valley: dei centri in cui far nascere un nucleo d’idrogeno, su cui sviluppare le infrastrutture e interconnettere tutta l’Italia».

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