«Ritardi anche di due mesi nel pagamento degli stipendi, utenze telefoniche tagliate, servizi sospesi, e condizioni di insalubrità di alcuni degli uffici deputati al servizio». Sono le condizioni di lavoro, denunciate dalla Funzione Pubblica Cgil di Taranto, che riguarderebbero gli operatori del Centro Ascolto Famiglie, dell’Assistenza domiciliare educativa, del segretariato sociale e del programma di intervento per la prevenzione dell’istituzionalizzazione dei minori, dell’ambito territoriale di Massafra.
«All’inizio - sottolineano la segretaria dell’organizzazione sindacale, Tiziana Ronsisvalle, e l’avvocato Luca Bosco - si erano rivolti a noi solo 13 lavoratori, poi la vertenza si è allargata a macchia d’olio perché tutti i servizi dell’appalto in questione verso le fragilità di questo ambito, che ricordiamo comprende il Comune capofila di Massafra, ma anche i territori di Palagiano, Mottola e Statte e l’Asl di Taranto, risentono di una comune precarietà delle condizioni di lavoro e di incertezza economica e sul futuro stesso dell’appalto». Secondo il legale, «la pubblica amministrazione non può contrarre con società o cooperative ad esempio attinte da provvedimenti come una interdittiva antimafia, com'è accaduto al Consorzio Nestore, aggiudicatario dell’appalto, perché proprio quell'interdittiva malgrado sia una misura cautelare, di fatto limita la capacità giuridica della società che ne è oggetto». Per Ronsisvalle, «il futuro di oltre 50 lavoratori e di un migliaio di famiglie in condizioni di fragilità è appeso al filo di un appalto opaco su cui la stessa Cgil alcune settimane fa aveva acceso un faro chiedendo proprio al Comune di Massafra di esprimersi sia in favore dei lavoratori, estensione dirette della Pubblica Amministrazione, e delle famiglie utenti. Venerdì 16 settembre siamo stati convocati dal prefetto e speriamo che in quella sede anche la pubblica amministrazione, che a nostro avviso dovrebbe internalizzare il servizio, assuma la responsabilità civile ed etica di mettere in sicurezza quel servizio e gli stipendi dei lavoratori».
La precisazione del sindaco di Massafra
In merito alla questione interdittiva Consorzio Nestore, il sindaco del comune di Massafra Fabrizio Quarto e l’assessore alle Politiche Sociali, Maria Rosaria Guglielmi, precisano quanto segue: «La pubblica amministrazione è stata sin dall’inizio accanto ai lavoratori e ha sempre fatto tutto ciò che la legge le consente in qualità di Stazione Appaltante. Le procedure sono state fatte correttamente e in maniera trasparente. L’amministrazione ha vigilato sin dal mese di maggio ovvero da quando è stata comunicata dalla Prefettura l’interdittiva nei confronti del Consorzio, trattando il punto anche in un consiglio comunale dedicato. Tutto l’iter seguito è stato spiegato ai sindacati, anche da ultimo con una nota ufficiale dell’8 settembre, nella quale l’Ambito Ta/2, capofila il comune di Massafra, aveva comunicato loro di aver già provveduto a formale contestazione di inadempienza retributiva nei confronti del Consorzio Nestore, aggiudicatario dell’appalto del servizio CAF/ADE. Contestualmente l’Ambito aveva dato avvio al procedimento sostitutivo della stazione appaltante nel pagamento delle retribuzioni arretrate sospendendo la liquidazione delle ultime fatture emesse dalla Cooperativa per i servizi resi. Nella lettera inviata ai sindacati era stato anche precisato: che erano stati interrotti i rapporti contrattuali con il consorzio in questione, raggiunto da interdittiva antimafia, confermata con sentenza del Consiglio di Stato solo a fine Agosto, provvedendo alla formale revoca dell’aggiudicazione dell’appalto di Segretario; che sono in corso le procedure per il passaggio di gestione del servizio CAF/ADE al secondo classificato della relativa gara. L’Ambito ha comunque ritenuto, proprio in considerazione delle posizioni lavorative, garantite dalla cosiddetta clausola sociale, di non interrompere i servizi erogati, assicurandone la prosecuzione. In ultimo, il comune di Massafra, preso atto dell’interruzione dell’utenza dedicata da parte del gestore, ha provveduto ad assegnare, a proprie spese, al servizio CAF/ADE un cellulare aziendale per consentire il regolare svolgimento del servizio. A confermare l’interesse dell’amministrazione e della Stazione Appaltante alle problematiche rappresentate dai lavoratori, l’Ambito assicura la propria presenza al tavolo convocato dal Prefetto affinché venga precisata in maniera compita e puntuale, e in un consesso ufficiale, la posizione dell’amministrazione».