TARANTO - Il Consiglio comunale di Taranto impegni «il sindaco a emanare una nuova ordinanza» di fermo degli impianti dell'area a caldo dell’ex Ilva «che tenga complessivamente conto non di eventi episodici, bensì dell’emergenza sanitaria ed ambientale a cui quotidianamente la città di Taranto è sottoposta, al fine di tutelare il diritto alla salute dei cittadini, motivandola in base a quanto riportato nella sentenza del Tar di Lecce».
È il contenuto di una mozione che quattro esponenti di minoranza (Vincenzo Fornaro, Massimo Battista, Rita Corvace e Floriana de Gennaro) presentano al Consiglio comunale in vista della convocazione del 29 luglio. Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di ArcelorMittal e Ilva in As e ha annullato l’ordinanza emanata dal sindaco Melucci nel febbraio del 2020 per mancanza dei presupposti di necessità ed urgenza. Ma nelle «motivazioni» della decisione, i giudici di Palazzo Spada hanno «specificato - osservano gli esponenti dell’opposizione - di non tenere in conto l'istruttoria svolta dal Tar di Lecce, bensì solo quella posta a base dell'ordinanza annullata che faceva riferimento esclusivamente ad alcuni malfunzionamenti degli impianti e non ad altri gravi situazioni pur sussistenti».
«Pertanto l'ordinanza può essere reiterata - affermano - ponendo a sua base sia gli accertamenti compiuti dal Tar, sia i fatti nuovi sopravvenuti quali il rapporto sulla valutazione del danno sanitario predisposto da Arpa, Asl di Taranto ed Aress che definisce la situazione inaccettabile».