TARANTO - E’ in corso davanti alla sede della Prefettura di Taranto un sit-in da parte di un gruppo di titolari di imprese dell’appalto di ArcelorMittal che protestano per la «perdurante situazione di incertezza e dal ritardo dei pagamenti» delle fatture per i servizi resi, e manifestano preoccupazione per le «ultime dichiarazioni di ArcelorMittal Italia inerenti la produzione e gli impianti».
La multinazionale, secondo quanto riferiscono gli imprenditori, ha paventato anche il blocco dei cantieri dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale). In mattinata una delegazione di associati a Confindustria Taranto incontrerà il prefetto Demetrio Martino per consegnare simbolicamente le chiavi delle proprie aziende e sollecitare un incontro urgente con il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.
«Se si decide di tenere aperto lo stabilimento - ha sottolineato Vladimiro Pulpo, uno dei manifestanti - la prima cosa è ambientalizzare, dare ristoro alle aziende, stanche di essere la fonte di sostentamento di questo stabilimento, e guardare a un futuro che sia green. Se lo Stato invece vuole chiudere la fabbrica gli diamo anche una mano, ma poi qualcuno ci deve ristorare perché se la chiudiamo dobbiamo capire dove le persone vanno a lavorare. L’unico che oggi può dare delle risposte è il governo, altrimenti le nostre azioni saranno sempre più aspre».