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Arcelor Mittal, i sindacati respingono l'ipotesi di chiusura area a caldo

 
Redazione online

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Gli enti locali hanno convocato per il 9 dicembre, alle ore 12, una riunione in videoconferenza per la «Costituzione del Tavolo per la sottoscrizione dell’Accordo di Programma per la bonifica»

Sabato 05 Dicembre 2020, 21:18

TARANTO -  I sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil e metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm di Taranto «respingono convintamente» l’ipotesi di chiusura dell’area a caldo dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal prospettata come base dell’accordo di programma sollecitato dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e dal sindaco Rinaldo Melucci. In considerazione «della conformazione tecnologica dello stesso», spiegano, questo «significherebbe determinare la chiusura definitiva degli impianti». Gli enti locali hanno convocato per il 9 dicembre, alle ore 12, una riunione in videoconferenza per la «Costituzione del Tavolo per la sottoscrizione dell’Accordo di Programma per la bonifica, il risanamento ambientale, la riconversione e lo sviluppo del polo siderurgico di Taranto», che dovrà contenere, appunto, la previsione di «chiusura delle lavorazioni siderurgiche a caldo dell’acciaio». Sindacati confederali e metalmeccanici valutano dunque "negativamente il richiamo ad un generico, quanto intempestivo, accordo di programma che, a dire dei suoi più convinti fautori (sindaco e presidente di Regione) dovrebbe garantire la tenuta dei livelli occupazionali. Lo stesso appare sfornito di alcun fondamento tecnico-giuridico e finanziario», affermano. Per tali ragioni, i sindacati «formulano l’invito al presidente del Consiglio per avviare un tavolo di trattativa che chiarisca in maniera definitiva i termini dell’accordo in via di formalizzazione. Ritengono, infine, necessario stabilire - concludono - opportune interlocuzioni tra il livello territoriale e quello decisionale al fine di recepire le richieste di miglioramento, sempre nell’ottica del miglioramento della qualità delle intese in fieri».

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