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Taranto, bimbo di 11 anni morto di cancro: folla per l'ultimo saluto

 
Redazione online

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Taranto, bimbo di 11 anni morto di cancro: folla per l'ultimo saluto

Diverse centinaia di persone si sono radunate in piazza Caduti sul lavoro, ex piazza Masaccio, per il passaggio del feretro di Vincenzo

Martedì 01 Dicembre 2020, 10:47

Lacrime e commozione ieri sera al rione Tamburi di Taranto per l’ultimo saluto a Vincenzo, il bambino di 11 anni morto per un linfoma linfoblastico primitivo nelle ossa, malattia che in tanti in città collegano alle emissioni nocive dello stabilimento siderurgico. La scena più straziante poco prima del trasferimento al cimitero San Brunone, quando alcuni amichetti di Vincenzo si sono addossati al vetro del carro funebre piangendo e urlando la propria disperazione. La foto che documenta questo momento è diventata virale sui social network. Diverse centinaia di persone si sono radunate in piazza Caduti sul lavoro, ex piazza Masaccio, per il passaggio del feretro. Grazie a una gara di solidarietà erano stati raccolti oltre 8mila euro per contribuire a sostenere le spese della lunga degenza a Roma, dove il piccolo si era trasferito per un trattamento di immunoterapia e poi il trapianto del midollo. Ma Vincenzo non è riuscito a vincere la sua battaglia contro la malattia. «Hanno rubato il futuro ad una generazione - scrive su Facebook il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli - e continuano a parlare di miliardi persi dimenticando il valore delle vite umane perse nella città dell’Ilva». Il lungo applauso «ha aperto un varco - sottolinea l’associazione Genitori Tarantini - e la bara tra le luci di Natale e la nostra gente, era di un bianco abbagliante, portava con sé l’età del gioco, della spensieratezza, della purezza. Ma era una bara e dentro c'era un bambino tarantino. Abbiamo visto bambini dell’età di Vincenzo piangere, aggrappati alle loro madri, gli occhi pieni di paura». Ma, conclude il movimento ambientalista, "i bambini non devono avere paura e non devono piangere un loro amico. Una storia vista e vissuta già troppe volte».

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