TARANTO - «Abbiamo preso atto che il progetto di riutilizzo delle acque reflue degli impianti Gennarini e Bellavista, in sostituzione delle acque del Sinni e del fiume Tara (per gli scopi produttivi dello stabilimento siderurgico di Taranto, ndr), non potrà essere realizzato prima di 10 anni. In considerazione di ciò, in base ad ulteriori risultanze tecniche, stiamo valutando la possibilità di una soluzione alternativa che prevede sia la costruzione di un dissalatore per uso industriale sia il completamento dell’impianto di depurazione per l’utilizzo delle acque reflue da destinare però ad uso agricolo». Lo riferisce il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Mario Turco, che ha coordinato in Prefettura a Taranto, gli incontri tecnici, in video call, nell’ambito del Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) per l’area di Taranto. Presente la struttura tecnica del Cis, il Ruc, Invitalia, Investitalia. «La nuova prospettiva progettuale, che coinvolge ArcelorMittal, Ilva in Amministrazione Straordinaria, Aqp, Regione Puglia, dovrà essere definita - spiega Turco - e condivisa entro la fine dell’anno con un protocollo d’intesa per essere poi discussa con il Ministero dell’Ambiente poiché l’intervento è soggetto a prescrizione Aia». All’esame del tavolo del Cis oggi anche il tema del rafforzamento dell’Università a Taranto. «Abbiamo affrontato - osserva il sottosegretario - la tematica degli alloggi per gli studenti e più in generale dei servizi a loro disposizione. L'Adisu ci ha riferito che allo stato attuale sono attive delle convenzioni in strutture alberghiere e ristoranti per far fronte alle esigenze degli studenti. Ho proposto inoltre di avviare un percorso per individuare sedi idonee per creare una sistema di residenze, foresterie o studentati, e servizi universitari. Tale Piano di rafforzamento - conclude Turco - prevederà una serie di investimenti che potranno usufruire dello strumento del Cis».

Turco, si cerca soluzione alternativa nel tavolo Cis
Lunedì 16 Novembre 2020, 19:57