TARANTO - Nell’edizione 2020 di Ecosistema Urbano, il Rapporto annuale di Legambiente sulle performance ambientali delle città italiane, Taranto registra un indice pari al 41,28% e si classifica all’86esimo posto su 104 città monitorate. Un dato peggiore di quello dell’anno scorso sia per l'indice complessivo, che era stato pari al 43,27%, che per la posizione in classifica che nel 2019 aveva visto la città dei due mari all’80esimo posto.
Per Lunetta Franco, presidente di Legambiente Taranto, "preoccupa il peggioramento di due parametri (PM10 e NO2) sui tre relativi alla qualità dell’aria, pur in presenza di una produzione del siderurgico fortemente ridotta. Il verde disponibile in area urbana è meno di 14 metri quadrati per abitante, l’equivalente di una stanza e neanche grande». E' "evidente» che «quanto fatto finora a Taranto - aggiunge l'associazione - non basta, e che i segnali di inversione di tendenza, pure visibili, sono insufficienti».
Il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci replica sostenendo che la classifica «non fotografa compiutamente tutti gli sforzi che la nostra comunità sta compiendo, per lo più perché si basa su dati già obsoleti, alcuni dei quali risalenti addirittura al 2016. Questa Amministrazione comunale, di suo, sta progettando linee bus elettriche, un grande piano di riforestazione della cintura esterna al tessuto urbano, playground di quartiere, sta acquistando tanti bus ibridi, sta impedendo l’ingresso dei mezzi pesanti in centro, sta persino chiedendo al Governo con forza la chiusura dell’area a caldo dello stabilimento siderurgico, sta varando l’Oasi Blu per i cetacei. Queste cose non sono raccontate da una semplice statistica».