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Mittal Taranto, premier Conte: «Garantiremo salute e sicurezza alla città»

 
Redazione online

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Mittal Taranto, premier Conte: «Garantiremo salute e sicurezza alla città»

Così il Presidente del Consiglio ieri sera a Ceglie Messapica incontrando i «Genitori Tarantinì»

Lunedì 10 Agosto 2020, 12:02

CEGLIE MESSAPICA - «Non vi sarà sfuggito che noi non consideriamo Taranto e la questione tarantina come riassumibile solo nella questione ex Ilva. Per noi la questione tarantina è molto più articolata e complessa. Credo che Taranto debba entrare a pieno diritto come una di quelle comunità che sarà oggetto di grandissima e primaria attenzione nel piano di "Recovery" che andremo a finanziare a livello europeo». Così il premier Giuseppe Conte ieri sera a Ceglie Messapica incontrando i «Genitori Tarantinì» insieme con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Mario Turco.

Anche se è «prematuro dire quale sarà l’esito del negoziato» con Arcelor Mittal, «potete stare tranquilli - ha continuato il premier - che il governo sta facendo di tutto per garantire le massime condizioni di salute e sicurezza dell’intera comunità tarantina, e per garantire la piena transizione energetica dello
stabilimento. Stiamo ancora lavorando sul piano industriale e continueremo ad aggiornarvi». 

Il premier ha poi ricordato che il Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) per Taranto «è in corso da tantissimi anni e ora abbiamo dato una accelerata incredibile. Abbiamo investito nel giro di pochi mesi oltre 400 milioni, dal centro storico al lungomare, stiamo progettando un acquario». «Questo - ha rilevato - ci favorirà» perché «quando andremo a realizzare la transizione energetica avremo chiaramente un esubero di lavatori e quindi vogliamo garantire anche il diritto al lavoro, non solo la tutela della sicurezza dei cittadini».
Nel corso dell’incontro, ribadendo la volontà del governo di garantire salute e sicurezza per Taranto e la piena transizione energetica dello stabilimento siderurgico, il premier Conte ha precisato che «siamo ancora in una fase di negoziato perché Arcelor Mittal stava andando via, aveva comunicato e fatto pervenire un piano» in cui «anche alla luce della pandemia c'era la possibilità di venire meno agli impegni già assunti, o di dismettere».

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