Decuplica quasi in una settimana il numero dei firmatari della lettera aperta per la chiusura dell’ex Ilva, indirizzata al premier Giuseppe Conte e scritta da cittadini e attivisti. Ora la sottoscrivono 1.092 cittadini e 14 associazioni, mentre il primo invio era stato firmato da 123 cittadini e 6 movimenti ambientalisti, tra i quali Genitori tarantini e LiberiAmo Taranto.
In 8 anni - sottolinea la lettera - «prima con la gestione statale e dopo con quella del più grande produttore mondiale di acciaio, il governo non è riuscito a risolvere né i gravissimi problemi d’inquinamento né quelli occupazionali, mentre la fabbrica continua a perdere fino a oltre 100 milioni al mese. E' il momento di cambiare strada, di chiudere la vecchia fabbrica della morte e di dare a Taranto le alternative economiche ed un giusto risarcimento, a partire dall’istituzione di una no-tax area». Per i firmatari, «questo governo, al pari dei precedenti dell’ultimo decennio non ha tenuto e non tiene in considerazione i dettami costituzionali che parlano di lavoro da svolgere in salute, in sicurezza, in un ambiente salubre e con dignità, retrocedendo i lavoratori dell’acciaieria tarantina al ruolo di schiavi». «Perseverare è diabolico dottor Conte - conclude la lettera - anche quando si parla di una fantomatica produzione strategica per la nazione».

Cresce in una settimana il numero dei firmatari della lettera aperta per la chiusura dell’ex Ilva, indirizzata al premier Giuseppe Conte e scritta da cittadini e attivisti
Sabato 27 Giugno 2020, 12:30