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Castellaneta, il leghista sceriffo che fa piangere i bambini

 
Angelo Loreto

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Angelo Loreto

Castellaneta, il leghista sceriffo che fa piangere i bambini

Leonardo Galante

Il presidente leghista Galante senza freni: «Li ho fatti piangere»

Mercoledì 15 Aprile 2020, 15:29

CASTELLANETA - I bambini? «Li ho fatti piangere». Il gruppo di immigrati? «Gli ho fatto conoscere il mio cane». E poi foto in cui sembra guardare nelle buste della spesa delle persone fermate per controlli, fino a comunicazioni al calor bianco con il presidente nazionale della propria associazione. Scoppia la bufera attorno al presidente dell’Era Ambiente di Taranto ed ex consigliere comunale leghista a Ginosa, Leonardo Galante. Che, seppur indirettamente, coinvolgono anche l’assessore all’ambiente di Castellaneta, Giuseppe Angelillo. I quali, interpellati dalla Gazzetta, sminuiscono e assicurano che tutto è in regola. Pur, il secondo, riconoscendo come alcune parole del primo siano state «infelici».

Tutto nasce su Facebook dove sono stati pubblicati alcuni passaggi di una chat in cui Angelillo e Galante parlano dei controlli in corso nel giorno di Pasqua a Castellaneta Marina. Galante pubblica le foto di alcuni minorenni ritratti di schiena. «Li avete fermati?», chiede Angelillo. «Mi dispiace, ma li ho fatti piangere», la risposta. Poi si riporta di un gruppo di 6 extracomunitari. «Gli ho fatto conoscere il mio cane, in un minuto sono spariti». Vengono poi postate altre foto in cui Galante sembra controllare la spesa di semplici cittadini. Metodi da far west, accusano gli utenti su Facebook. Ma i due diretti interessati non ci stanno.

«È assurdo – dice l’assessore Angelillo – che vengano pubblicati messaggi privati tratti da un gruppo Whatsapp in cui ci sono 20 persone e che, con il comandante della Polizia locale e altre associazioni, serve da coordinamento per tutti gli interventi di questa emergenza. Evidentemente è stato fatto ad arte per coinvolgere politicamente me». Il delegato all’ambiente e punto di riferimento per Castellaneta Marina riconosce però l’«errore» di alcune «frasi infelici» di Galante. «Ma – assicura – ho subito chiesto spiegazioni in privato. Lo dico per tranquillizzare tutti. Anzi, io da sempre sono vicino ai ragazzi africani di Castellaneta Marina che ho aiutato insieme a padre Mario Cisternino e che ancora oggi cerco di aiutare in ogni modo possibile. La cosa che mi ferisce di più è essere tirato in ballo mentre tutti conoscono il mio impegno a favore degli ultimi e delle persone in difficoltà».

«È tutto un attacco politico nei confronti di chi lavora per il territorio», ribatte Galante. Assessore nella giunta De Palma di centrodestra a Ginosa, poi per alcuni mesi dell’attuale amministrazione grillina consigliere di opposizione per la Lega di Salvini. «Ma ora non lo sono più, ho lasciato la politica» dice alla Gazzetta. E spiega le sue ragioni: «Ai bambini che ho trovato sul lungomare ho solo detto di andare a casa e se ne sono andati. I ragazzi africani che vivono a Castellaneta Marina mi conoscono e quando mi vedono vanno subito via. Stavolta avevo il mio cane, un labrador per la pet terapia.Appena sceso dalla macchina se ne sono andati».

Sui presunti controlli nelle buste della spesa: «Falso. Nella foto sto guardando i documenti non l’interno della busta. E in quella con la signora col cane la busta è mia. Siamo autorizzati dal decreto del prefetto a svolgere determinate mansioni, in questi giorni in sintonia con Carabinieri e Polizia Municipale». Infine, sulla comunicazione di gennaio del presidente nazionale Era (European Radioamateurs Association) in cui si certifica che lui e altri cinque non fanno più parte dell’associazione e su un polemico scambio di mail: «Non siamo più radioamatori, quella era l’associazione madre dalla quale ci siamo distaccati per diventare Era Ambiente».

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