Morì folgorato al suo primo giorno di lavoro, nel cementificio di Fanna, in provincia di Pordenone, della Buzzi Unicem: era il 7 agosto del 2018. Per quell'incidente sul lavoro che costò la vita a Donato Maggi, di 37 anni, originario di Carosino (Taranto), il pm della Procura di Pordenone Federico Facchin, ha chiesto il rinvio a giudizio per il reato di omicidio colposo per due figure apicali della ditta per la quale il giovane operaio «interinale» aveva appena iniziato a lavorare, la Friul Montaggi srl, oltre che per la stessa azienda, con sede a Porpetto (Udine).
Si tratta di Dionisio Trevisan, 69 anni, di Precenicco (Udine), dirigente e responsabile del cantiere, e Aldo Bertoia, 50 anni, di Latisana (Udine), in quanto titolare di fatto e datore di lavoro. L'udienza preliminare è stata fissata per il 15 giugno 2020.
Secondo l’accusa, il lavoratore non aveva alcun attestato di formazione specifica in materia di sicurezza sul lavoro e iniziò a smontare le coperture del trasformatore, che risultava ancora sotto tensione, rimanendo folgorato.
I familiari della vittima si sono rivolti allo Studio 3A per seguire gli sviluppi della vicenda giudiziaria. Maggi si era sposato da soli cinque mesi, stabilendosi a Ragogna (Udine), ed era stato assunto con contratto a tempo determinato (dal 7 agosto al primo settembre) dall’agenzia interinale Tempi Moderni, in somministrazione di lavoro alla Friul Montaggi, con la qualifica di operaio e per la mansione di manutenzione impiantistica.