Domenica 07 Settembre 2025 | 00:10

Taranto, genitori in protesta all'alba in difesa della vita

 
Giacomo Rizzo

Reporter:

Giacomo Rizzo

Taranto, genitori in protesta all'alba in difesa della vita

Il presidio dopo l’esibizione di un gruppo di musicisti capitanati da Francesco Greco, evento della rassegna estiva del Comune

Lunedì 29 Luglio 2019, 10:08

TARANTO - È stata un’alba di musica ma anche un’alba di protesta. Una protesta silenziosa. Per ricordare «qualcuno che l'alba non potrà più vederla». Per ribadire che «tutto l'acciaio del mondo non vale la vita di un solo bambino». In Città vecchia, dopo l’esibizione di un gruppo di musicisti capitanati dal violino del maestro Francesco Greco, evento che rientra nell’ambito della rassegna estiva organizzata dal Comune, si è svolto il flash mob "Albe e Tramonti" organizzato dall’associazione Genitori Tarantini – Ets, che - ancora una volta – pone l’attenzione sull’emergenza sanitaria e ambientale e sui rischi derivanti dalle emissioni del Siderurgico. Da un lato la musica, «evento – sottolinea l’associazione - tanto bello quanto inusuale, per la nostra comunità». Dall’altro il grido di dolore di genitori che hanno perso un figlio o una figlia per malattie che ritengono connesse all’inquinamento. Come Aurelio Rebuzzi, papà di Alessandro, il 16enne morto il 2 settembre 2012 a causa di una fibrosi cistica.

«Noi eravamo lì – osservano Massimo Castellana e Cinzia Zaninelli, portavoce del gruppo dei Genitori Tarantini - in attesa che il concerto finisse, che i musicisti venissero premiati dall’applauso finale dei presenti, per il rispetto che sempre si deve agli artisti. Poi, abbiamo presentato le nostre croci e srotolato lo striscione che vuole ricordare a tutti che tutto l’acciaio del mondo non vale la vita di un solo bambino. Un ulteriore atto di accusa verso le Istituzioni di tutti i livelli, colpevoli dello scempio insopportabile a carico del nostro territorio e delle nostre vite». L’associazione punta l’indice contro il «Governo nazionale, che ancora pone il Pil al di sopra della salute» fino ad arrivare «al Governo cittadino, cieco (e quindi – sostengono - complice) di fronte alle offese perpetrate all’ambiente e alla vita stessa».

A distanza di nove mesi dalla consegna al sindaco delle 4mila firme della petizione “Chiudiamola qua”, le associazioni “Genitori tarantini” e “LiberiAmo Taranto” sono «ancora in attesa - puntualizzano - di quella risposta che ci era dovuta entro sessanta giorni. A questo si aggiunga la promessa, anche questa disattesa, della Commissione Ambiente di invitare nostri rappresentanti ad un consiglio monotematico sul tema. Quando un diritto che la Costituzione italiana dichiara fondamentale diviene un’emergenza per colpa dei Governi, siamo di fronte alla morte di una Repubblica democratica».
Con la petizione, hanno ribadito i promotori dell’iniziativa, si intende «chiedere al sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, responsabile della salute dei tarantini, se può assicurare a tutti i cittadini che nulla abbiano da temere dalle emissioni venefiche del complesso siderurgico a ridosso della città». Se «non sarà in grado di fornirci queste garanzie, attraverso eventuali rassicurazioni dell’Azienda sanitaria locale di Taranto – hanno precisato - chiediamo di applicare il principio di precauzione e utilizzare l’ordinanza di arresto degli impianti Ilva come strumento sindacale per difendere e tutelare la salute di oltre 200mila cittadini, tra bambini e adulti, che hanno pieno diritto a vivere in un ambiente salubre».

L'alba di Taranto ha salutato un nuovo giorno «anche per chi non c'è più e c'è chi non lo dimentica mai. Vorremmo parlare esclusivamente – hanno evidenziato i Genitori Tarantini - della sublime bellezza di Taranto, delle sue albe e dei suoi tramonti. Vorremmo davvero farlo, ma non possiamo chiudere gli occhi davanti alle enormi ingiustizie che i tarantini subiscono ogni giorno, da oltre mezzo secolo. Questa alba tarantina abbiamo voluto dedicarla ai piccoli angeli vittime dell'inquinamento industriale. Ci sono albe e ci sono tramonti incredibilmente affascinanti. E ci sono, poi, tramonti che lasciano nel cuore una notte senza fine. Tramonti che non avremmo mai voluto vivere, ma che si ripresenteranno grazie alla spietata crudeltà propria degli infami».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)